Nel Vesuviano: messaggi in codice ai detenuti da tv pirata, sigilli

Una torre metallica con ricetrasmettitori di segnale tv per i detenuti
Una torre metallica con ricetrasmettitori di segnale tv.

NAPOLI. – Messaggi per i detenuti, definiti come “ospiti dello Stato”, tra i brani del cantanti neomelodici mandati in onda da una tv vesuviana: la Polizia Postale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha sequestrato, sulle pendici del Vesuvio, in una località periferica di Ercolano (Napoli), un’antenna, un manufatto e alcune attrezzature radiotelevisive che due emittenti tv – Tele Video Napoli e Tele Video Italia – utilizzavano per diffondere i loro programmi, abusivamente, sul canale 59 del digitale terrestre.

A dare il via alle indagini è stata la segnalazione di un giornalista che si è accorto dei messaggi e che ha consegnato alle forze di polizia un particolareggiato esposto. L’attività investigativa si è avvalsa di un analizzatore di spettro in dotazione ai tecnici dell’ispettorato territoriale della Campania del Ministero dello Sviluppo Economico. Grazie a questa attrezzature è stato possibile hanno scandagliare i segnali e individuare quello “pirata”. Una volta rintracciato gli agenti lo hanno seguito fino all’origine dove, peraltro, erano state installate anche altre antenne di alcuni noti provider.

A questo punto gli agenti, coordinati dagli inquirenti, hanno fatto una cernita e individuato manufatto, antenna e attrezzature. L’attività vera e propria di riscontro dei presunti messaggi inviati ai carcerati inizierà però tra qualche giorno: il compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni Campania – Napoli, diretto da primo dirigente Daniele De Martino, ha infatti chiesto all’Authority per le Comunicazioni le registrazioni delle trasmissioni televisive mandate di recente in onda da Tele Video Napoli e Tele Video Italia.

Registrazioni sulle saranno effettuati approfondimenti finalizzati a individuare gli eventuali messaggi in codice inviati ai detenuti e la loro decodifica. Quest’episodio, su cui sono ancora in corso indagini, non è un caso isolato. Il web, infatti, è pieno di brani scritti anche per inviare messaggi, anche solo saluti, agli “ospiti dello Stato”, come vengono definiti i detenuti. In alcune canzoni neomelodiche, infatti, sia tra quelle postate sul web ma anche in quelle cantate durante feste di paese, non è raro trovare chiari riferimenti e anche elogi per latitanti e boss.

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