Friuli richiama medici pensionati, dopo Molise e Veneto

Un medico (ripreso di spalle) camminando in una corsia d'ospedale.
Un medico camminando in una corsia d'ospedale. (ANSA)

ROMA. – Dopo il Molise e il Veneto, anche il Friuli Venezia Giulia decide di richiamare i medici pensionati per fare fronte alla carenza di camici bianchi. Una misura estrema adottata dopo il fallimento delle normali vie di reclutamento del personale, ma per contrastare questa situazione di criticità in varie Regioni l’obiettivo è adottare misure strutturali: in questa ottica il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha annunciato 41.000 assunzioni, di cui 13.700 per le regioni in piano di rientro al centro-Sud.

Il richiamo dei pensionati, ha tenuto a precisare il vicepresidente della Regione Friuli con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e “una misura transitoria, ma che si rivela efficace. L’abbiamo applicata nel caso dell’Ospedale Burlo Garofolo e se sarà necessario la adotteremo ancora”.

Anche il commissario alla Sanità del Molise, Angelo Giustini, difende la scelta di ricorrere ai medici in pensione attraverso incarichi libero-professionali per colmare il vuoto di specialisti negli ospedali regionali: altrimenti, avverte, “si rischia la chiusura dei reparti”. Una procedura, questa, che anche Grillo ha definito una “soluzione estrema” ma che “in alcune situazioni è necessario fare” poiché “siamo in un’epoca – ha sottolineto nei giorni scorsi – in cui non si è fatta programmazione e per questo ci si ritrova a non avere medici specialisti, 16 mila medici senza titolo di cui 7 mila a spasso per l’imbuto formativo”.

Ma una svolta strutturale, ha annunciato oggi Grillo, sarà possibile grazie “alla nostra norma sul personale, con cui stimiamo oltre 41.000 assunzioni, di cui 13.700 per le regioni in piano di rientro. Assumere – sottolinea – significa finalmente dare la giusta dignità ai lavoratori, assicurare servizi migliori ai cittadini e garantire il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”.

Contro la misura di richiamo dei medici pensionati si schierano però i sindacati, con l’Anaao Veneto che parla di “scelta incomprensibile e illecita” annunciando il ricorso al Tar contro la Delibera della Giunta regionale: “Ci sono attualmente in tutta Italia – spiega Adriano Benazzato, segretario regionale Anaao Assomed – circa 6200 medici specializzandi iscritti all’ultimo anno del relativo corso, diverse centinaia dei quali in Veneto, che potrebbero partecipare, com’e loro diritto, alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario”, ma le loro opportunità potrebbero sfumare a seguito della decisione di assumere pensionati.

Ricorrere ai medici pensionati, incalza anche il segretario nazionale Anaao-Assomed Carlo Palermo, “non è una soluzione: si tratta infatti di un atto a termine che non risolve la questione alla radice ed è inoltre scandaloso richiamare i pensionati invece di far lavorare i giovani. I nostri uffici legislativi – annuncia – stanno valutando la legittimità di tali procedure”.

La soluzione, secondo il Governatore del Friuli Massimiliano Fedriga, va inoltre individuata in maggiori risorse da investire per le specializzazioni. Dello stesso avviso il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che rinnova l’appello al Governo perchè porti subito a diecimila il numero delle borse per le scuole di specializzazione in Medicina. Poi, per il futuro, propone, “diamo il via a una vera riforma del percorso formativo, per cui a ogni laurea corrisponda una borsa”.

(di Manuela Correra/ANSA)

Lascia un commento