Brasile: persi 15mila posti dopo smantellamento diga crollata

ROMA. – Oltre ai danni all’ambiente e alle persone, il crollo della diga di Brumadinho, in Brasile, potrebbe riservare gravi conseguenze anche economiche per il territorio: lo sottolinea il portale di notizie G1, ricordando la tragedia avvenuta lo scorso 25 gennaio che, secondo gli ultimi dati della Protezione civile, ha causato finora 207 morti e 101 dispersi.

Secondo una nota tecnica elaborata dai ricercatori dell’Università federale di Minas Gerais (Ufmg), la disattivazione nella zona di dieci dighe della compagnia mineraria Vale – considerata la principale responsabile del disastro – causerà un calo dello 0,47% del Pil dello Stato, una riduzione di 15 mila posti di lavoro e una diminuzione degli introiti nelle casse pubbliche pari a 575 milioni di reais (circa 168 milioni di euro).

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