Clima: a New York de Blasio propone allargare Manhattan

NEW YORK. – Per proteggere Manhattan dal rischio inondazioni, il sindaco Bill de Blasio propone di allargare l’isola artificialmente. Dieci miliardi di dollari per salvare Wall Street e l’area del Seaport dall’acqua alta ritenuta inevitabile nei prossimi di decenni a causa dei cambiamenti nel clima: il piano, che lo stesso de Blasio ha definito “audace”, e’ stato presentato a City Hall e immediatamente ha scatenato discussioni. Anche perche’ – ha ammesso il sindaco – al momento non ci sono i finanziamenti.

L’idea sarebbe di usare terra di riporto davanti al distretto finanziario e a South Street per far avanzare la linea costiera dell’isola di circa 150 metri nell’East River creando una trincea rialzata che nei suoi punti piu’ elevati resterebbe ben al di sopra dei futuri livelli delle acque della baia. Il piano è simile a un progetto lanciato nel 2013 dal predecessore di de Blasio, Michael Bloomberg, per creare lungo l’East River un nuovo quartiere simile a Battery Park.

A pagare in quel caso sarebbero stati in parte gli imprenditori immobiliari interessati a costruire grattacieli sulla nuova striscia di terra. L’ideale, secondo de Blasio, sarebbe invece che i fondi del progetto venissero dalle casse federali: “Wall Street è patrimonio di tutto il paese”, ha osservato il sindaco che sta accarezzando l’idea di candidarsi alla Casa Bianca e che, nella migliore delle ipotesi, vorrebbe integrare l’iniziativa alla proposta per un New Deal Verde difeso, tra gli altri, dalla neo deputata democratica Alexandria Ocasio Cortez.

E sempre de Blasio ha voluto differenziarsi dalla proposta Bloomberg: “Il nostro obiettivo non è una partnership pubblico-privato. Noi puntiamo alla resilienza”. La proposta del sindaco ha subito creato polemiche: “Troppo Manhattan-centrica”, si è lamentato il consigliere comunale di Queens Francisco Moya. Intanto però City Hall ha gettato l’allarme: a causa del cambiamento climatico il 37 per cento degli immobili di Lower Manhattan sono a rischio inondazioni entro il 2050 mentre una parte significativa della zona potrebbe finire quotidianamente sott’acqua per la fine del secolo.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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