Mattarella: “Il Mondo ha bisogno di pace, basta odio e violenza”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018-2019 dell’Università Politecnica delle Marche.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018-2019 dell’Università Politecnica delle Marche, oggi 15 marzo 2019. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ANCONA. – Valori di “pace, convivenza, tolleranza” contrapposti alla violenza, alle “parole violente” che “eccitano verso la violenza”, a “ogni concezione o predicazione di odio e di contrapposizione”. L’Italia e il mondo sono a un “bivio”, ha avvertito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’apertura ad Ancona del 50/o anno accademico dell’Università Politecnica delle Marche.

Lo ricordano, ha rimarcato, le vite spezzate di giovani talenti e studiosi che praticavano quei valori di convivenza: Antonio Megalizzi, ucciso a Strasburgo, Giulio Regeni, assassinato al Cairo, Virginia Chimenti e Pilar Buzzetti, morte nell’incidente aereo in Etiopia mentre andavano a una Conferenza Onu. Per andare nella direzione giusta, Mattarella ha indicato “un ruolo decisivo delle università, con studio, ricerca, approfondimento ai problemi ma soprattutto attraverso gli studenti”.

Il presidente ha accennato anche alla giornata dello sciopero globale per il clima: “tanti giovani ricordano a tutti e chiedono soprattutto a chi ha responsabilità istituzionali, di agire per difendere il clima e l’ambiente sulla terra”. Dopo la cerimonia ha incontrato alcuni parenti delle vittime della discoteca di Corinaldo ‘Lanterna Azzurra’ dove, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorsi, morirono nella calca cinque adolescenti tra i 14 e i 16 anni e una 39enne madre di quattro figli.

“Quello che è avvenuto – ha detto Mattarella – era impensabile e ingiustificabile: è impossibile farsene una ragione. C’è bisogno che si appuri la verità, che si faccia giustizia con rigore, quello che è avvenuto non è assolutamente ammissibile che avvenga. Non si deve ripetere mai più”.

E di irragionevolezza e odio il capo dello Stato ha di nuovo parlato in un passaggio del suo discorso dedicato alla strage nelle moschee in Nuova Zelanda: “un segnale di allarme gravissimo”. “Nella loro dissennatezza” gli attentatori, suprematisti bianchi, hanno affiancato sulle loro armi al nome di Luca Traini, condannato a 12 anni di carcere per avere sparato a casaccio contro i migranti a Macerata, quelli “del doge di Venezia Venier della battaglia di Lepanto e Carlo Martello, vincitore della battaglia di Poitiers”.

“Cancellare la storia cancella la civiltà che la storia ha costruito: è il pericolo che abbiamo di fronte” ha ammonito.

Durante la cerimonia ad Ancona si è parlato molto di migranti e migrazioni, nelle parole del rettore dell’Univpm Sauro Longhi che ha definito l’Ateneo luogo di integrazione e nella prolusione della prof. Giulia Bettin: sui fenomeni migratori la discussione “non è sempre fondata su dati oggettivi, piuttosto su convinzioni ideologiche che poco hanno a che fare con la realtà”.

Un fenomeno di questo genere, ha ammonito Mattarella, “richiede che non ci si illuda di poterlo rimuovere, ma che ci si renda conto della responsabilità di governarlo, regolandolo, basandosi su riflessioni, analisi, contributi seri, approfonditi e documentati”. Senza cedere al pregiudizio o all’odio.

(di Daniele CarottiANSA)

Lascia un commento