Accordo in salita, slitta il vertice fra Trump e Xi

Cinesi sventolano le bandiere di Usa e Cina, in attesa della firma dell' accordo.
Cinesi sventolano le bandiere di Usa e Cina.

NEW YORK. – Un incontro fra Donald Trump e Xi Jinping per suggellare la pace commerciale fra le due superpotenze economiche si allontana: non sarà di sicuro in marzo, potrebbe forse tenersi in aprile ma è ancora tutto da definire. Uno slittamento che preoccupa e che riaccende i timori di una ‘guerra’ prolungata che potrebbe frenare l’economia globale, già in rallentamento.

A confermare la frenata in corso è l’istituto di ricerca tedesco Ifo, che taglia le stime di cresciuta della Germania al +0,6% quest’anno dall’1,1% inizialmente stimato. Ma sono anche i dati macroeconomici provenienti dalla Cina che indicano una crescita sotto le attese per la produzione industriale e i consumi nel periodo gennaio-febbraio.

Su questo quadro di già diffusa debolezza pesano molte incertezze, dalla guerra commerciale alla Brexit, passando per il caso Huawei che rischia di esacerbare il confronto-scontro fra Washington e Pechino. Un accordo commerciale fra gli Stati Uniti e la Cina ancora non c’è e il faccia a faccia fra Trump e Xi continua a slittare. Le trattative proseguono ma le distanze restano, con Pechino sempre più scettica su un vertice fra i due leader vista l’imprevedibilità di Trump.

Uno scetticismo aumentato nelle ultime settimane dal presidente americano, che ha abbandonato a sorpresa il tavolo con il leader nord coreano Kim Jong un. E la Cina vuole evitare il ripetersi di una simile circostanza. Ci sono poi i nodi organizzativi, con la Casa Bianca che preme per un incontro più informale a Mar-a-Lago e Pechino che spinge invece per una visita di stato ufficiale, considerata un’occasione più appropriata per la firma di un accordo importante come quello commerciale.

Ma non è solo il fronte cinese a preoccupare. Alle difficoltà americane di chiudere un’intesa con la Cina si sommano quelle nelle trattative con l’Europa. Il rappresentate Usa al Commercio, Robert Lighthizer, ha detto senza mezzi termini negli ultimi giorni che le trattative sono in una fase di stallo, con il nodo dell’agricoltura difficile da sciogliere.

I mercati finanziari guardando agli sviluppi sui due fronti e lo fanno con cautela, consapevoli che notizia a sorpresa negative potrebbero avere un effetto pesante. ”Squilibri commerciali potrebbero causare una recessione finanziaria” dice l’amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, constatando come un minor numero di clienti sta investendo in Cina a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Dimon però precisa di non intravedere al momento nessuna recessione per quest’anno. Parole rassicuranti che però i mercati finanziari prendono con cautela: appassionati de ‘certezze’ per ora si trovano solo a fare i conti con un contesto caratterizzato solo da incertezze.