Muro del Pianto, ebree riformate sfidano i rabbini

Donne ebree sulla spianata del Muro del pianto
Muro del Pianto, ebree riformate sfidano i rabbini

TEL AVIV. – Spintoni, insulti, svenimenti, contusioni: la spianata del Muro del Pianto di Gerusalemme si è trasformata oggi in un campo di battaglia quando migliaia di ebrei ortodossi hanno sbarrato la strada a centinaia di ‘Donne del Kotel’ (ossia del Muro). Sono le ebree riformate che rivendicano il diritto di poter recitare preghiere nel principale luogo di culto dell’ebraismo esattamente come fanno gli uomini: ossia avvolte col tradizionale ‘talled’ ed abbracciando i rotoli della Torah.

“Abbiamo temuto per la nostra vita”, ha ammesso una delle attiviste, che celebravano il 30esimo anniversario delle loro attività. “La polizia non ci ha protetto. Siamo rimaste in balia di chi ci insultava, ci spingeva e ci sputava addosso”. Animati da grande ostilità verso le ‘Donne del Kotel’ – che reputano ribelli all’ortodossia ebraica – i maggiori rabbini ortodossi si sono mobilitati per impedire che esse oggi potessero celebrare come intendevano l’inizio del mese ebraico Adar-B.

Come in un’operazione militare, alle prime luci dell’alba migliaia di seminariste ortodosse hanno strategicamente preso posizione a ridosso delle pietre del Muro, per impedire che le Donne del Kotel potessero raggiungerle. I rabbini hanno anche disposto un altoparlante con cui hanno rilanciato nell’intera Spianata riti religiosi e sermoni. I cordoni di polizia predisposti dalla polizia si sono rivelati più fragili del necessario.

Quando alle sette di mattina alcune centinaia di ‘Donne del Kotel’ sono sopraggiunte, la Spianata era ormai totalmente invasa da una marea schiumante di ebrei ortodossi nerovestiti. E subito sono cominciati a volare gli insulti. “Miscredenti, non avete diritto di esporre i rotoli della Bibbia. Quando verrà il Messia – è stato anche detto alle ebree riformate – non beneficerete della Resurrezione”.

Il rabbino Yizhar Hess, che si trovava con le Donne del Kotel, è stato assalito e malmenato. Due ebree riformate sono rimaste contuse, e altre – quasi sopraffatte dalla folla ostile – sono svenute. Con difficoltà la polizia è riuscita infine a scortarle tutte fuori dall’area di pericolo immediato. Anche se la concomitanza con la Giornata internazionale delle donne è stata casuale, il messaggio giunto dalla leader del gruppo Anat Hoffman è stato perentorio: “Malgrado le violenze di cui siamo state oggetto ed i pericoli noi – ha assicurato – continueremo a pregare qua, con il solo timore di Dio”.

(di Aldo Baquis/ANSAmed)

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