Navigator, selezione su 60mila. Scontro con le regioni

Persone sedute in attesa di presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza e navigator
Persone sedute in attesa di presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza.

ROMA. – Ci si attende una carica da 60mila candidati per selezionare i 6mila navigator che dovranno orientare chi riceve il reddito di cittadinanza alla ricerca del lavoro. Ma il tema è ancora al centro di uno scontro tra le Regioni e il ministero del Lavoro che, comunque, dopo una giornata di botta e risposta hanno riavviato un’interlocuzione.

La macchina del reddito di cittadinanza intanto lavora a pieno ritmo: ci sono già 120mila domande ufficialmente presentate, 92mila alle Poste (di queste circa 16mila tramite il sito on line del governo) ma a queste si aggiungono le 30mila contate dai Caf nelle prime 24 ore. Loro hanno dieci giorni per consegnarle e se anche il secondo giorno ha fruttato 30mila domande si sarebbe quindi a quota 150mila richieste.

Manca però l’accordo sui navigator, anche se c’è già, pubblicato da Anpal Servizi, il bando per chi dovrà gestire la selezione, che avverrà attraverso un test, dei navigator. Nel capitolato tecnico l’Anpal fa riferimento a una prova scritta per 60mila candidati (praticamente ci sarà la possibilità di valutare dieci persone per ogni posto di navigator dato che dovrebbero essere contrattualizzati in 6mila) da tenersi a Roma in un massimo di sei giornate.

La prova consisterà in 100 quesiti a risposta multipla riguardanti 10 materie (dalla logica al Reddito di cittadinanza ma ci saranno anche domande di cultura generale e di diritto del lavoro oltre a test psicoattitudinali). Nel bando non si parla invece di prova orale per la selezione. Naturalmente la previsione di un colloquio aumenterebbe di molto sia i tempi che i costi della selezione.

Manca ancora invece ancora il bando per il reclutamento dei navigator con i requisiti previsti per chi intende partecipare alla selezione e con i chiarimenti sul tipo di contratto e il compenso dato che è necessario il parere delle Regioni. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca boccia il provvedimento come una “porcheria clientelare”. Più argomentato è il giudizio delle regioni sui navigator.

“Non è arrivato alcun documento su cui dare il parere – dice il vicepresidente della Conferenza Stato Regioni e presidente della Liguria, Giovanni Toti – aspettiamo di conoscere quali saranno le determinazioni del governo, c’era durante l’ultima trattativa anche incertezza sul numero dei navigator. Chiederemo un rinvio del parere sul reddito di cittadinanza. Di Maio ci deve dire cosa vuole fare”.

“Lo scorso venerdì è stato consegnato un emendamento che provava a mediare le diverse posizioni – replicano dal ministero del Lavoro – la risposta pervenuta è stata un emendamento che cancellava completamente la proposta governativa”. Per il ministero l’atteggiamento delle Regioni “appare strumentale”.

Al momento quindi non è possibile pubblicare il bando per il reclutamento dei navigator ma si cominciano a delineare alcuni requisiti. La selezione si rivolgerà a persone laureate con laurea magistrale (quindi con cinque anni di studi universitari) ma non sono stati identificati tutti i corsi ammessi (sicuramente Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Statistica e Scienze della formazione mentre si discute ancora su Filosofia e Sociologia).

Si discute come valorizzare il voto di laurea e se mettere un paletto sul voto minimo (potrebbe essere 100) o se ammettere ai test i 60.000 con il voto più alto. A parità di votazione finale dopo i test viene scelto il candidato più giovane. Il compenso per i navigator per i quali si pensa a un contratto di collaborazione di due anni dovrebbe essere di 30.000 euro l’anno.

(di Alessia Tagliacozzo/ANSA)

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