Stupri e pedofilia, presi tre latitanti a Santo Domingo

Un'immagine del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale. Latitanti
Un'immagine del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale,. 10 gennaio 2017. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

MILANO. – Cinque latitanti in una volta sola sono il ‘bottino’ con cui è tornata la Polizia di Stato italiana dalla Repubblica Dominicana, grazie ad un’operazione condotta dagli agenti del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di Brescia e del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia. Tre delle persone individuate a Santo Domingo erano ricercate per condanne relative ad abusi sessuali, le altre due devono scontare pene per bancarotta fraudolenta.

Tra loro Salvatore Buonanno, 42 anni di Caserta, ricercato dal 2014 per una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione per lesioni personali, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo, reati commessi nella sua provincia. L’uomo, che gestiva una pizzeria nella città di Santiago, è stato catturato per strada a circa 30 Km dalla città.

Lucio Galli, 72 anni di Brescia, ricercato dal 2014 per espiare la pena di 8 anni e 10 mesi per reati sessuali commessi con minori, era stato coinvolto in un’inchiesta sulla prostituzione minorile al bar Margherita del centro città a Brescia dove era emerso un giro di ragazzine che si prostituivano per pochi soldi. Galli, che era un cliente del locale, è stato condannato per aver avuto rapporti sessuali con minori di 16 anni, per favoreggiamento della prostituzione nei confronti di una ragazzina, e per violenza sessuale nei confronti di una giovane che aveva meno di 14 anni.

Massimo Ferrari, 53 anni di Milano, era ricercato dal 2017 per una condanna a 6 anni e 6 mesi per violenza sessuale, ed è stato catturato in strada, a Las Terrenas, nei pressi della pizzeria dove lavorava. Decisive per i poliziotti italiani le analisi sui social network usati dall’uomo che ha anche precedenti per rapina, lesioni personali, sequestro di persona ed estorsione.

Il viaggio nella Repubblica Dominicana ha consentito ai poliziotti italiani di catturare altri due latitanti destinatari di condanne per reati contro il patrimonio. Il primo è Mauro Nadalin, 56 anni di Pordenone, imprenditore ricercato dal 2016 per una condanna a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, truffa ed appropriazione indebita, che è stato catturato a Santo Domingo, dove lavorava come imbianchino, mostrando i suoi lavori su Instagram e Facebook. I poliziotti hanno organizzato un incontro con la scusa di eseguire lavori edili e l’hanno arrestato.

Abele Chiarolini, 78 anni di Brescia, condannato a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, è invece un imprenditore nel settore alberghiero: è stato catturato a Boca Chica, dove gestiva un hotel. Ha precedenti per reati di falso, ricettazione, riciclaggio, abuso d’ufficio.

“Complimenti alla Polizia di Stato – ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – la missione a Santo Domingo doveva riportare nelle galere italiane tre criminali condannati per reati sessuali ma i nostri poliziotti hanno scovato due delinquenti in più. È un’ottima notizia. Pochi giorni fa la Polizia aveva arrestato quattro latitanti a Tenerife: erano scappati in Spagna dopo essere stati condannati per droga. Questi successi, oltre al caso di Cesare Battisti, confermano la nostra determinazione: nessun delinquente può sentirsi tranquillo, in Italia o nel resto del mondo. E non ci fermiamo qui”.

“Oggi vengono riconsegnati alla giustizia italiana cinque latitanti, condannati a vario titolo in via definitiva per bancarotta, violenza sessuale e atti sessuali con minorenni” ha scritto su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

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