Macron all’Italia: “Andiamo oltre. Il 2 maggio con Mattarella”

Il presidente francese Emmanuel Macron intervistato da Fabio Fazio.
Il presidente francese Emmanuel Macron intervistato da Fabio Fazio. (ANSA)

PARIGI. – Amore, fascino, rispetto reciproco: per Emmanuel Macron, le “peripezie” diplomatiche fra Italia e Francia “non sono state gravi”: “il cuore oltre l’ostacolo” ha detto il presidente francese agli italiani, guardando diritto nella telecamera. Un’intervista, quella attesissima da Fabio Fazio, per ricucire, per rilanciare il rapporto con l’Italia dopo la crisi diplomatica: “quello che noi dobbiamo alla nostra Europa, ai nostri popoli, è andare oltre”.

Un’intervista nell’ingresso dell’Eliseo, non nell’ufficio di Macron. Registrata tre giorni fa e che Fazio aveva chiesto al presidente francese fin dai giorni più difficili della crisi tra Italia e Francia. Mezz’ora “intensa”, come aveva fatto trapelare l’Eliseo, culminata nell’annuncio del vertice con Sergio Mattarella: “saremo insieme – ha detto Macron – con la gioventù francese e italiana, per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, il 2 maggio”.

Macron è stato attento al tema dei “popoli” che possono pensare in modo “diverso”. Ma ha puntato diritto alla ricucitura istituzionale, citando Mattarella e il suo predecessore, Giorgio Napolitano, senza mai nominare né il presidente del Consiglio né altri membri del governo o della maggioranza italiana.

Un Macron sempre cordiale, sorridente e addirittura intento più del solito a gesticolare con le mani, quasi ad adattarsi a un’abitudine tutta italiana. Partenza tutta dedicata all’amore per l’Italia per Macron, un amore che ha provato “da bambino scoprendo l’Italia”, poi da adolescente “in Toscana”, poi più da adulto recitando una commedia di Eduardo e conoscendo in quell’occasione colei che sarebbe diventata sua moglie.

“Viaggiare in Italia ci ha fatto capire la civiltà”, ha sottolineato il presidente francese, attento poi a non sottovalutare il malessere dei popoli, le incomprensioni con i governi di paesi amici come l’Italia, la protesta interna alla Francia dei gilet gialli. Tema immigrazione al primo posto: “la paura dell’apertura può portare alla chiusura”, ha detto il capo dell’Eliseo. Ma “la risposta non sia l’Europa dei nazionalismi: nessun paese, nè l’Italia nè la Francia, potrà risolvere i propri problemi ripiegandosi su se stesso, ma insieme agli altri”.

Se c’è “paura anche in Italia, che è sempre stata un paese aperto”, è “perché gli arrivi dei migranti sono stati troppo consistenti, ed è mancata la solidarietà dell’Europa. C’è la stessa paura anche in Francia, e quindi siamo stretti tra apertura e chiusura – ha ammesso Macron – La soluzione è ripensare la nostra sovranità nel mondo, il nostro rapporto con l’Africa: i nostri destini sono legati, noi europei dobbiamo avere politiche comuni di stabilizzazione”.

Il presidente francese affronta anche il tema della Tav: “è importante, ci siamo impeganti a farla”, ha detto sottolineando che “sono stati fatti molti lavori, molte analisi, è una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere, è stata la scelta dei nostri predecessori e noi l’abbiamo confermata”.

Italia messa da parte da una coppia Francia-Germania troppo esclusiva in Europa: “tra Francia e Germania – ha detto Macron sorridendo – quando c’è un malinteso il peggio diventa possibile, l’Europa non ne guadagna. quindi devo garantire un minimo, anzi un massimo di concordia con i tedeschi”. Ma al tempo stesso, “il dialogo con l’Italia è essenziale, l’Europa non può andare avanti senza l’Italia”.

Fra i temi affrontati, la piaga recrudescente dell’antisemitismo, che insieme al razzismo “è sintomo di malessere”. Finale con l’occhio verso la telecamera: “non parlo bene l’italiano, ma c’è una vostra espressione che mi piace: ‘Il cuore oltre l’ostacolo'”, ha detto in italiano Macron. “Ci sono peripezie nella vita dei nostri paesi, anche malintesi. Ma ci sono cose più forti: sono la nostra storia, la nostra amicizia. E c’è la storia da fare insieme. Vedo ostacoli quotidiani, ma poi tra i nostri paesi c’è cuore, amicizia, amore”.

(di Tullio Giannotti/ANSA)