Mattarella lancia l’allarme sulla protezione ambientale

Il Presidente Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Tuscia
Il Presidente Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Tuscia. (Ufficio Stampa Quirinale)

VITERBO. – Non c’è sviluppo economico senza cura dell’ambiente e del territorio. E non c’è equità tra generazioni se i padri non pensano al futuro dei loro figli sfruttando senza freni risorse che non saranno in grado di trasmettere. Questo è l’allarme che Sergio Mattarella ha lanciato da Viterbo parlando con passione della necessità di riaprire una profonda riflessione sullo stato dell’ambiente, del riscaldamento climatico e del degrado del territorio in un Paese dove la sensibilità “verde” stenta a decollare e il dibattito politico di fatto lo ignora.

Il presidente della Repubblica – in visita all’università della Tuscia, alla presenza tra gli altri del vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio – ha citato a sorpresa Greta Thunberg, la giovanissima attivista svedese (15 anni) che ha colpito il mondo lo scorso dicembre con il suo appassionato discorso alla conferenza mondiale sul clima di Katowice in Polonia nel quale ha accusato le leadership mondiali di inerzia rispetto alla gravità dei mali del pianeta e, appunto, di egoismo generazionale.

E l’ha citata partendo da un presupposto tutto italico: la mala gestione del territorio che comporta il ripetersi di catastrofi che tanto pesano anche sull’economia. “In Italia molte delle emergenze e delle calamità naturali sono dovute, o aggravate, da una scarsa cura del territorio. Questo è un tema centrale e deve essere una priorità per l’Italia, non solo per la salvaguardia della bellezza ma perché decisivo anche per lo sviluppo economico”, ha spiegato a docenti e studenti dell’ateneo.

“Scarsa cura del territorio”, quindi. Responsabilità tutta istituzionale che Mattarella indica con chiarezza proprio attraverso la figura di Greta che “sta sottoponendo le istituzioni europee a una forte sollecitazione sui temi ambientali”. “Il suo discorso – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è una spinta per le istituzioni”.

Istituzioni di fatto dormienti sul tema, quasi fossero in attesa della comparsa dell’indignazione di migliaia di “Greta”, quasi che il presidente riponesse ormai speranza solo sulla rivolta delle nuove generazioni. Come si evince dall’ultimo passaggio del suo discorso all’università della Tuscia: “sulla protezione dell’ambiente e sulla lotta al cambiamento climatico vi è un’equità inter-generazionale da rispettare. Noi non possiamo depauperare le prossime generazioni di tutto quello che stiamo utilizzando noi”, ha detto sperando di muovere almeno le coscienze dei genitori, se non quelle della politica.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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