Resta nodo Tav per il governo, scontro Tria e Toninelli

Il tunnel della Tav.
Il tunnel della Tav. (ANSA)

TORINO. – Il governo lavora per sbloccare i bandi di gara della Torino-Lione e “la ‘mini-Tav può essere la chiave di volta per partire”. Il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, indica così la strada per rimettere in moto l’opera. “In quindici giorni si dovrà decidere – aggiunge l’esponente leghista – si troverà una soluzione coi 5 Stelle”, a cui il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ricorda che “nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive”.

L’obiettivo, secondo Tria, è “portare avanti l’economia italiana”, nonostante l’alleato di governo resti su posizioni contrarie all’opera. “Tria ha dimenticato che c’è un contratto di governo, lui dovrebbe ricordarlo. Si atterrà a quello che c’è scritto nel contratto”, è la secca replica del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli che pensa di utilizzare le risorse della linea veloce per migliorare invece la sicurezza delle infrastrutture.

“Ciò che mi preoccupa – sostiene – è impegnare tutti i soldi per fare un buco in una montagna ed evitare di impegnarli, perché purtroppo la coperta è corta, su tantissime opere di manutenzione per ponti e gallerie troppo vecchie e ammalorate”. Anche la base pentastellata resta contro qualunque soluzione.

“L’ipotesi mini-Tav è una fantasia di qualche politico in vena di prendere in giro ancora una volta la Valle di Susa. Il cantiere di Chiomonte, per realizzare il tunnel di base, deve essere fermato”, è la posizione della consigliera regionale M5S Piemonte, valsusina e No Tav, Francesca Frediani. “La valutazione costi-benefici – sostiene – parla chiaro, bisogna finirla di sperperare soldi dei cittadini e devastare il territorio con questo progetto folle e vecchio di 30 anni. Qualsiasi ipotesi che non preveda lo stop al tunnel e il potenziamento della linea esistente è inaccettabile”.

Contrario all’ipotesi di una mini-Tav, già evocato nelle scorse settimane dal vicepremier Salvini che ha ipotizzato un risparmio di un miliardo di euro, è anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “La mini Tav c’è già: il progetto attuale ha tagliato pesantemente i costi iniziali prevedendo, dopo il tunnel di base, l’utilizzo della linea storica fino ad Avigliana e passando dagli oltre 4 miliardi iniziali agli 1,7 attuali sulla tratta nazionale”, osserva il governatore, che chiederà al Consiglio regionale del Piemonte il via libera alla consultazione popolare.

“So bene che l’opera è già stata decisa e che non c’è niente da decidere di nuovo – osserva Chiamparino -. Ma mi dicano loro: di fronte al menar il can per l’aia continuo del governo Lega-5Stelle, come si può esercitare la necessaria pressione politica perché si sblocchino i bandi e come dare voce alle migliaia di piemontesi che, anche personalmente, per strada, mi chiedono di fare la Tav?”.

(di Alessandro Galavotti/ANSA)

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