Sos biodiversità, a rischio futuro del cibo e delle api

Un cartellone di Greenbees: Salviamo le api.
Un cartellone di Greenbees: Salviamo le api.

ROMA. – Dai cereali andini alle alghe, oltre che funghi e cetrioli di mare, pesci palustri, piante amazzoniche ed erbe selvatiche, fino a razze locali di maiale, oche, capre e bovini. Uno su quattro di questi alimenti e specie vegetali e animali è a rischio estinzione nei 91 paesi nei cinque continenti monitorati dal ”Rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura” presentato dalla Fao.

”Il 24% di quasi 4.000 specie di cibo selvatico, principalmente piante, pesci e mammiferi, sta diminuendo in 91 Paesi. La biodiversità alla base dei nostri sistemi alimentari – evidenzia il Rapporto – sta scomparendo, mettendo a rischio il futuro dei nostri alimenti, della salute umana e degli insetti impollinatori come api e farfalle. E una volta perduta tanta ricchezza alimentare, non potrà essere recuperata”.

Il rischio è la perdita dei sapori e derrate alimentari, ma anche di un ulteriore omologazione della dieta. Basti pensare che la produzione mondiale di bestiame si basa su circa 40 specie animali; la stragrande maggioranza di carne, latte e uova deriva dunque da poche razze allevate.

Il rapporto denuncia anche l’aumento della percentuale di stock ittici sovra-sfruttati e la perdita di piante, animali e microrganismi (insetti, pipistrelli, uccelli, mangrovie, coralli, piante marine, lombrichi, funghi, batteri) che mantengono i terreni fertili, impollinano le piante, purificano l’acqua e l’aria.

Tra le cause i cambiamenti nell’uso e nella gestione della terra e dell’acqua, seguiti da inquinamento, sovra-sfruttamento, cambiamenti climatici, crescita della popolazione e urbanizzazione.

Non fa eccezione l’Italia, anzi. Secondo un’analisi Coldiretti, ”sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo. In Italia nel secolo scorso – sottolinea – si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000. Di queste 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa”.

”Occorre fare di più per fermare la perdita di biodiversità alimentare e agricola” è l’appello del dg della Fao , José Graziano da Silva. “Dobbiamo usare la biodiversità in modo sostenibile, in modo da poter rispondere meglio alle crescenti sfide del cambiamento climatico e produrre cibo senza danneggiare il nostro ambiente. Meno biodiversità significa che piante e animali sono più vulnerabili ai parassiti e alle malattie, e ciò – ha aggiunto da Silva – insieme alla nostra dipendenza da un numero sempre minore di specie per nutrirci, sta mettendo la nostra già fragile sicurezza alimentare sull’orlo del collasso”.

(di Alessandra Moneti/ANSA)

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