Studenti in piazza contro la nuova Maturità e governo

Il corteo degli studenti contro la nuova maturità
Il corteo degli studenti contro la nuova maturità, Torino, 22 febbraio 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Settanta mila studenti sono scesi in 50 piazze del Paese: è il bilancio della protesta contro la nuova maturità fatto dalla Rete della Conoscenza che spiega come quello di oggi è “solo l’inizio di una primavera di mobilitazione: la nostra generazione sarà la spina nel fianco contro questo Governo”. Manifestazioni che hanno avuto anche alcuni momenti di tensione a Torino: alcuni giovani hanno lanciato uova e pietre all’indirizzo dell’ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio Emanuele, prima che la polizia riuscisse ad allontanarli. Uova sono state lanciate anche contro la sede della Città Metropolitana.

Numerosi i cori contro il ministro dell’Intero, Matteo Salvini. “Contro nuova maturità e tagli, bocciamo il governo”, recitava lo striscione che ha aperto il corteo in piazza Arbarello. Tanti anche gli slogan e i cartelli contro il regionalismo differenziato, in particolare nella manifestazione in piazza Plebiscito a Napoli: “La scuola è una prigione, costruiamo insieme una uscita di sicurezza. No a questo esame di stato, no al regionalismo”, è stato lo slogan degli studenti napoletani.

Migliaia di studenti romani hanno sfilato in corteo fino al ministero dell’Istruzione per contro le politiche sull’istruzione. La mobilitazione promossa da un appello sottoscritto da oltre 30 scuole ha visto protagonisti principalmente istituti di periferia con il sostegno del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). Al centro delle proteste davanti al Miur la contrarietà ai nuovi tagli all’istruzione oltre alla nuova maturità, ma anche la richiesta di interventi per l’edilizia scolastica e l’opposizione alla stretta repressiva in atto nelle scuole dopo l’approvazione di decreto sicurezza e piano scuole sicure.

In testa al corteo decine di cartelli con i volti di Salvini, Di Maio, Bussetti e Renzi ed un messaggio molto chiaro mandato degli studenti: “Bocciati!”. Secondo Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti “la regionalizzazione della scuola senza una legge nazionale sul diritto allo studio è un’impresa tutta leghista che ignora il definanziamento della scuola pubblica nel Paese e conferma il tradimento di questo Governo nei nostri confronti.

Della democrazia non c’è traccia: la Riforma della maturità ne è esempio con l’introduzione delle prove Invalsi al quinto anno, l’eliminazione della tesina e la centralità dell’alternanza scuola-lavoro rendono inaccettabile il nuovo esame di maturità. È l’ennesima riforma che non dà risposte ai problemi reali della scuola e che non prende in considerazione il punto di vista studentesco”.

Secondo la coordinatrice “non basta riformare l’esame di Stato e regionalizzare il sistema per risolvere le gravi mancanze di questo Governo in legge di bilancio in materia di istruzione. In autunno lo abbiamo rivendicato nelle piazze e torniamo a farlo oggi straordinariamente in primavera dopo una settimana di occupazioni ed autogestioni: costruiamo un’uscita di sicurezza contro questo Governo”.

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