Per le vendite di case primo segno meno da 18 mesi

Un persona di spalle guardando l'affissione con le case in vendita
Affissione con le case in vendita

ROMA. – Il mercato immobiliare torna in rosso dopo un anno e mezzo. L’Istat registra, nel terzo trimestre del 2018, un calo delle compravendite dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, sulla base delle convenzioni notarile, e un aumento su base annua dell’1,6%. Si tratta del primo segno meno da sei trimestri e si accompagna da prezzi delle abitazioni di nuovo in calo, secondo l’indice Ipab.

La flessione delle compravendite colpisce soprattutto un’area ricca del Paese come il Nord Ovest, dove la diminuzione degli scambi di abitazioni raggiunge il -1,2%. L’andamento è negativo anche al Sud (-1,1%), mentre risultano in crescita le Isole (+0,6%), il Nord Est (+0,8%) e, soprattutto, il Centro (+0,9%). Proprio l’Italia centrale è la zona dove il mattone mostra i maggiori segni di salute, l’unica dove i mutui sono tornati ai livelli del 2010.

In generale, i dati Istat mostrano che i finanziamenti ipotecari, nel terzo trimestre del 2018, crescono dell’1,5% rispetto al secondo trimestre e aumentano del 7% anche rispetto al terzo trimestre del 2017. L’espansione riguarda tutte le aree del Paese e le città metropolitane come i piccoli centri.

Non c’è traccia di espansione, invece, per gli immobili ad uso economico. Le compravendite di negozi, uffici e capannoni crollano del 27,1% nel terzo trimestre su base annua, nel calo peggiore da 15 anni, a partire dall’ultimo trimestre del 2003. E si contraggono del 10,9% anche su base trimestrale. Le difficoltà di questo mercato sono diffuse a tutto il territorio nazionale a partire dalle aree più industrializzate. La contrazione degli scambi raggiunge il -41,1% su base annua nel Nord Est e il -26,6% nel Nord Ovest. Cali tendenziali a due cifre contraddistinguono, però, anche il Sud, le Isole e il Centro.

“Uno sterminato patrimonio edilizio rischia di essere condannato all’estinzione”, dà l’allarme il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Per far tornare l’interesse degli investitori negli immobili economici, continua Spaziani, “l’avvio della cedolare secca per le locazioni di negozi, che pure necessita di miglioramenti, è un primo passo”, ma è necessario rimuovere i vincoli legislativi sui contratti di locazione commerciale, “risalenti addirittura a 40 anni fa” e introdurre forti sgravi fiscali per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione.

(di Chiara Munafò/ANSA)

Lascia un commento