Parigi 2024: breakdance, ultima frontiera dei Giochi

A Olimpiadi di Parigi 2024 breakdance, arrampicata, surf e skateboard
A Olimpiadi di Parigi 2024 breakdance, arrampicata, surf e skateboard.

ROMA. – Dalle strade del Bronx alla competizione che ogni sportivo sogna, e ama. L’importante è partecipare, diceva De Coubertin, ma dal 2024 sarà importante anche ballare e a ritmo di break dance. Quella tendenza ritmica che veniva etichettata come fenomeno sociale del Bronx e della sua comunità afro-americana sta per diventare sport olimpico, trovando collocazione fra discipline sportive come l’atletica, la pallavolo, il basket o il nuoto. Altro che danza di Serie B, o ripiego del’hip-hop.

Dal Comitato organizzatore dei Giochi a Parigi arriva la proposta clamorosa e rivoluzionaria: introdurre, assieme alle nuove discipline come skate, arrampicata sportiva, golf, virtuosismi e piroette a suon di musica elettronica. Già ai Giochi giovanili dell’ottobre scorso a Buenos Aires, la break dance è stata ballata a pieno ritmo, con piena soddisfazione dei colori azzurri, perché la veneta Alessandra Cortesia è riuscita addirittura a mettersi al collo una medaglia d’argento.

L’altro italiano, Mattia Schinco, invece, si è fermato nei quarti di finale. Se il buon giorno si vede dal mattino, allora per i colori azzurri si prevedono soddisfazioni. Alessandra, 18 anni, ha vissuto l’esperienza argentina come propedeutica alle Olimpiadi e, infatti, ritiene “giusto introdurre la break dance”, perché “è una grandissima opportunità per la nostra danza, poco conosciuta – spiega all’Ansa -. Cominciai a ballare a 6 anni, ripresi a 12: mi alleno per quattro in palestra, ma ballo anche in strada”.

L’azzurra Cortesia, il cui soprannome è ‘Bgirl Lexy’, è una breaker con un futuro radioso davanti e tanta voglia di stupire. Spiega che la ‘sua’ danza “all’inizio si ballava come il funky, prima era più tranquilla, meno ritmata”. “Col passare del tempo si sono creati contest più grandi – sottolinea -. In Italia non c’è tantissima gente che pratica la break, all’estero ce n’è di più, con una percentuale altissima in America. La break dance fa parte di una cultura, è un’arte, proprio come la danza. C’è chi ha paura che questo lato della medaglia si perda, trasformando la break in uno sport a tutti gli effetti come il calcio”.