Stretta di Kim, epurati 50-70 funzionari nel 2018

Kim ed i suoi generali.
Kim ed i suoi generali.

PECHINO. – La epurazioni in Corea del Nord si sono arricchite nel 2018 di motivazioni peculiari e legate alla attuale fase attraversata dallo Stato eremita, schiacciato dalle sanzioni internazionali, colpendo tra i 50 e i 70 funzionari. L’ultimo rapporto del North Korea Strategy Center, think tank di base a Seul fondato da un disertore del Nord, ha segnalato che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha esiliato, imprigionato o giustiziato funzionari di vertice contrari o scettici verso il nuovo approccio sulle relazioni con Usa e Corea del Sud.

Il “supremo comandante” ha preso anche e soprattutto di mira le “elite finanziarie” autorizzando il sequestro di beni nell’ ambito di una campagna presentata dai media ufficiali come di lotta alla corruzione. La mossa di Kim suggerirebbe i tentativi di mettere a tacere i critici sul fronte interno e di sostenere “con mezzi impropri” le casse statali fiaccate dalle sanzioni.

Nel discorso di Capodanno il leader aveva sferrato l’insolito monito a organi di partito e governo chiamando “al rafforzamento degli sforzi per estirpare sia i seri sia i futili casi di abuso di potere, burocratismo e corruzione” capaci di minacciare la tenuta del “sistema socialista”.

I commenti erano seguiti alla purga di fine 2018 di alcuni funzionari senior della North Korea Guard Command, l’elite militare che cura la sicurezza di Kim, colpevoli di aver accantonato fondi per decine di migliaia di dollari, secondo il rapporto del think tank. Che ha stimato in circa 400 il numero di funzionari che Kim avrebbe epurato dalla presa del potere a fine 2011, con più della metà registrata nel solo 2013, ‘annus horribilis’ con la esecuzione per “alto tradimento” dello zio ed ex tutore, Jang Song-thaek.

Tra gli ultimi funzionari colpiti anche Han Song-ryol, esperto diplomatico che negli ultimi anni è stato a capo di tutti i negoziati con Washington, ma ora caduto in disgrazia per aver fatto osservazioni sul dossier Usa non gradite dal leader, in base ai media di Seul, finendo con ogni probabilità in un campo di rieducazione.

Han è stato sostituito in fretta e furia da Kim Hyok-chol, un giovane diplomatico di meno di 50 anni ed ex ambasciatore a Madrid, arrivato in serata ad Hanoi con un volo da Pechino guidando la delegazione che dovrà in questi ultimi giorni limare con la controparte americana i dettagli del secondo summit del 27-28 febbraio tra il “supremo comandante” e il presidente Usa Donald Trump.