Altro schiaffo per May, di nuovo bocciata sulla Brexit

Theresa May durante la trattativa della Brexit con l'Ue.
Theresa May durante la trattativa della Brexit con l'Ue.

LONDRA. – Nuova batosta in Parlamento sulla Brexit per Theresa May, abbandonata stasera dalla maggioranza che aveva precariamente ricucito non più di 2 settimane fa sulla mozione da lei stessa presentata lunedì a sostegno del tentativo di negoziato supplementare del governo Tory con Bruxelles.

Il documento è stato affossato con 303 voti contrari e appena 258 a favore, a causa dell’astensione dei brexiteers ultrà: sfilatisi ancora una volta in polemica con un testo ritenuto ambiguo avendo la premier evitato di mettere per iscritto la volontà, espressa solo a parole, di non rimuovere dal tavolo in caso di mancato accordo anche lo spauracchio d’un divorzio no deal entro l’ormai incombente data d’addio all’Ue del 29 marzo.

Non è stata la bocciatura finale – la seduta era solo interlocutoria -, ma è un colpo che azzoppa la già fragile credibilità della signora di Downing Street. E rischia di essere l’ultimo presagio di sventura in vista del verdetto conclusivo di Westmister in calendario (salvo ripensamenti) il 26 febbraio dopo l’umiliante siluramento il mese scorso del primo tentativo di ratifica dell’intesa raggiunta coi 27 a novembre.

“Il governo non ha una maggioranza”, ha tuonato il leader laburista, Jeremy Corbyn, dopo il voto sulla mozione, chiedendo a May di ripresentarsi in aula prima di fine febbraio e denunciandone l’assenza odierna. Corbyn ha sfidato la premier a smetterla di “perdere tempo” per cercare di strappare improbabili modifiche al meccanismo vincolante del backstop a garanzia del confine aperto irlandese, in omaggio ai diktat dei falchi di casa sua, e a cercare piuttosto un compromesso trasversale con l’opposizione su “un altro piano”: pena il rischio sempre più concreto di un “catastrofico no deal” a meno di 30 giorni lavorativi – per Westminster – dal 29 marzo.

Parole riecheggiate da altri, inclusi alcuni deputati dissidenti del drappello Tory pro Remain, ma rispetto alle quali Downing Street continua in sostanza a fare orecchie da mercante. E del resto, se l’esecutivo stenta a ritrovare uno straccio di maggioranza, anche le proposte alternative restano sotto la soglia necessaria. Come conferma il risultato negativo d’un paio di emendamenti presentati dalle opposizioni prima dell’esame della mozione May: da quello del Labour, che mirava a obbligare la premier a passare la palla all’aula in caso di flop ‘definitivo’ a fine mese; a quello degli indipendentisti scozzesi dell’Snp, favorevole alla richiesta di un rinvio di almeno tre mesi del divorzio.

Rinvio che lady Theresa e i suoi ministri, a cominciare dai titolare della Brexit, Stephen Barclay, insistono a escludere, se non altro a parole. Ma che oltre 40 ex ambasciatori (compresi due veterani della sede di Roma come Christopher Prentice e Ivor Roberts) invocano apertamente in un appello affidato al Times, paventando altrimenti lo spettro di “una crisi nazionale”.

E che alla fine potrebbe in effetti diventare inevitabile, a patto che Bruxelles lo conceda, visto che almeno su un singolo punto una solida maggioranza parlamentare sembra esserci, per quanto in negativo: sul rifiuto di una separazione senz’accordo dall’Ue, o ‘no deal’, considerata foriera di disastri immediati per l’economia e l’interscambio commerciale dell’isola stando ai sempre più allarmati sos di varie imprese e a numerose stime.

Mentre lo sfondo dello scenario di un ipotetico slittamento riaccende pure le ambizioni di chi – nelle file laburiste e non solo – non si accontenta della strategia di una trattativa alternativa per una Brexit più soft, con la permanenza di tutto il Regno nell’unione doganale, cui Corbyn tenterà di aprire la strada la settimana prossima in incontri faccia a faccia con i negoziatori europei Michel Barnier e Guy Verhofstadt. E spera che il caos e l’anarchia possano aprire davvero uno spiraglio, magari in extremis, a una rivincita del referendum del 2016.

(di Alessandro Logroscino/ANSA)

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