Migranti, Patroni Griffi: “A rischio i diritti fondamentali”

Filippo Patroni Griffi. Migranti
Filippo Patroni Griffi

ROMA. – Per i migranti sono a rischio i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione. L’allarme arriva dal presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi. E fa seguito ai timori sul pericolo di regressioni nella tutela dei diritti umani, espressi dal presidente della Cassazione Giovanni Mammone all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Patroni Griffi parla in un’occasione solenne: la cerimonia di insediamento ufficiale al vertice di Palazzo Spada che coincide con la relazione annuale sull’attività della giustizia amministrativa, riuscita in 10 anni a “dimezzare” il suo arretrato.

Ad ascoltarlo ci sono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte (che apre l’evento con un intervento in cui assicura che la riforma della giustizia amministrativa che si sta preparando la renderà ancora “più affidabile”), con una nutrita pattuglia di ministri del governo gialloverde. E ancora: la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati (per la Camera c’è invece la vice presidente Mara Carfagna) e il presidente della Consulta Giorgio Lattanzi, che appena qualche giorno fa ha ricordato come i diritti garantiti dalla Costituzione valgono per tutti, italiani e stranieri.

Il linguaggio è tecnico, ma il messaggio è chiaro: gli interventi legislativi che si sono succeduti in materia di immigrazione, l’ultimo dei quali è la legge Sicurezza fortemente voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno condotto a “uno statuto dello straniero in più parti derogatorio rispetto all’ordinario quadro di regole e valori che disciplinano il rapporto tra il pubblico potere e i cittadini”.

E così hanno portato “in tensione il nucleo dei diritti fondamentali”, dice Patroni Griffi, che rivendica alla giustizia amministrativa il merito di aver “dato una dimensione concreta ai diritti fondamentali dei migranti”: dalla “salute” “all’adeguata protezione dei minori”.

Non è l’unico tema legato all’attualità. Patroni Griffi parla anche delle tensioni tra la politica e i grand commis e i poteri indipendenti. Un argomento particolarmente caldo in questi giorni con i due vice premier che hanno premuto per l’azzeramento dei vertici di Bankitalia. “Il connubio fra tecnici e politici non è facile”: servono “una chiara e leale distinzione dei ruoli” e il “rispetto reciproco”, dice evidenziando che i tecnici fondano la loro legittimazione sulla “competenza” e non sull’ “appartenenza” ma devono evitare “l’autoreferenzialità”.

Occorre “rispetto” anche per la magistratura che “non può essere lodata o disprezzata a seconda degli esiti di una controversia”, osserva ancora invitando le istituzioni a non “delegittimarsi”. E sui magistrati amministrativi che sono finiti sotto inchiesta invoca rigore e una riforma del sistema disciplinare (“faremo il possibile per potenziarlo”, aveva poco prima assicurato Conte); ma avverte che “singoli casi non possono delegittimare indiscriminatamente un intero corpo di magistrati”.

(di Sandra Fischetti/ANSA)