Esordio Conte a Strasburgo, prove disgelo con Parigi

Un abbraccio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (S) e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker a Palazzo Berlaymont, Bruxelles.
Un abbraccio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (S) e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker a Palazzo Berlaymont, Bruxelles. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI

STRASBURGO. – L’Italia non “isolata” in Europa. Non vuole sfidarla, ma sferzarla per avere un cambio di gestione dei dossier più delicati. Domani, il premier Giuseppe Conte, recapiterà questo messaggio ai 750 membri del Parlamento Ue. Nel suo esordio a Strasburgo il premier ribadirà alcuni concetti a lui cari, come la necessità di “un’Europa dei popoli”, che affronti in maniera organica la questione migranti e che avvii un cambio di passo nella sua governance economica, con l’inclusione della condivisione dei rischi.

Ma da Strasburgo è possibile che Conte lanci anche un messaggio distensivo al presidente Emmanuel Macron in uno dei momenti di massima tensione tra Roma e Parigi nella loro storia recente. In un’intervista a Politico.eu, infatti, il capo del governo derubrica alla categoria delle “incomprensioni” lo scontro tra Italia e Francia dopo i colloqui tra il vicepremier Luigi Di Maio e Christophe Chalencon.

“Spero che le relazioni possano tornare al più presto alla normalità”, sottolinea Conte nel giorno in cui, anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero rimarca, a mezzo stampa, la necessità di ricucire con la Francia. Una ricucitura che, nella strategia del premier, è possibile innanzitutto per un motivo: l’incontro tra Di Maio e i Gilet gialli va “iscritto in un contesto più ampio del dibattito politico” e non è, di fatto, un affare del governo.

Non a caso Conte pone l’accento su uno dei dossier più caldi tra Italia e Francia, la fusione di Fincantieri e Stx. Un obiettivo sul quale, dopo il “no” dell’Ue alla fusione tra Alstom e Siemens, si addensa più di un’ombra. Ma Conte precisa: “la fusione è perfettamente compatibile alle regole Ue. Rispettiamo la commissione ma ci aspettiamo semaforo verde”.

A Strasburgo il premier potrebbe avere l’occasione per un nuovo approfondimento sulla manovra. Prima del suo intervento (previsto alle 17) avrà infatti un faccia a faccia con il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker. E non è un colloquio scontato visto che, solo qualche giorno fa, Juncker aveva fatto sapere che non avrebbe assistito all’intervento di Conte per problemi di agenda. Il bilaterale potrebbe vertere innanzitutto sul dossier crescita.

L’Italia resta sotto la lente dell’Ue che, in teoria – e dopo le stime al ribasso diffuse nei giorni scorsi – potrebbe chiedere a Roma anche una manovra correttiva. Conte, che con Juncker ha sviluppato un rapporto piuttosto stretto, chiede più tempo, convinto che gli effetti espansivi della manovra si concretizzeranno, ma solo dal secondo semestre del 2019.

Ma a Strasburgo il premier proverà anche a dare una sferzata alla trama di alcune regole Ue “vecchie e datate”, come quelle su migranti e disciplina fiscale. “Essere anti-establishment non significa essere anti-Ue. E’ necessaria una scossa per un’Europa dei popoli”, spiega il premier non disdegnando una stoccata al patto di Aquisgrana Francia e Germania e al progetto dell’Europa a due velocità.

“E’ incoerente, non si può invocare un forte progetto europeo e consolidare relazioni bilaterali già privilegiate. Non possiamo permettere la creazione di un’Europa a geometrie variabili”.

(dell’inviato Michele Esposito/ANSA)