Migranti, Consiglio Europa contro Italia: “Conte chiarisca”

Uno dei due bus arrivati nel Cara di Mineo per trasferire i primi migranti nel Centro di assistenza straordinaria di Trapani, Mineo
Uno dei due bus arrivati nel Cara di Mineo per trasferire i primi migranti nel Centro di assistenza straordinaria di Trapani, Mineo (Catania), 7 febbraio 2019. ANSA/ ORIETTA SCARDINO

ROMA. – Il Consiglio d’Europa contro l’Italia sui migranti. La commissaria per i diritti umani Dunja Mijatovic ha scritto al premier Giuseppe Conte dicendosi “preoccupata” per la legge sulla sicurezza, per il rifiuto di accogliere le navi umanitarie e per le modalità di chiusura dei Centri di accoglienza.

Intanto, per il Cara più grande d’Italia, quello di Mineo (Catania), è iniziato il trasferimento degli ospiti con l’obiettivo di chiudere la struttura entro l’anno, come ha ribadito ancora oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tragedia, poi, al confine tra Italia e Francia, dove un giovane è morto assiderato mentre tentava di passare la frontiera.

Per la commissaria Mijatovic la legge sulla sicurezza potrebbe colpire il “diritto di accesso all’accoglienza e ai servizi essenziali, come salute e educazione, per i residenti che hanno un permesso di soggiorno per motivi umanitari”. Preoccupano inoltre l’organismo di Strasburgo le “sconcertanti informazioni che indicano che un certo numero di loro sarebbero a rischio di restare senza un alloggio”.

Nel mirino del Consiglio d’Europa, in particolare, la vicenda dello sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto (Roma), che può “mettere fine agli ammirevoli sforzi fatti negli anni passati dai servizi sociali per l’integrazione e riabilitazione” dei rifugiati”. Dal Centro di Mineo, intanto, sono partiti oggi i primi 44 ospiti diretti verso altre strutture. In sei non si sono presentati al bus per il trasferimento. Nè lo hanno fatto altri 15 convocati “di riserva”.

“Sono – spiega il direttore del Cara, Francesco Magnano – persone libere, hanno un permesso di soggiorno e possono andarsene quando vogliono. È chiaro che così hanno perduto il diritto all’accoglienza in strutture governative”. “Hanno preferito rinunciare a vitto, alloggio, mediatori e assistenza medica”, critica il Viminale.

Il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, protesta: “dal ministro Salvini vorrei un riconoscimento per il nostro territorio che è stato così pesantemente violentato dallo Stato, che non può lasciare qui le macerie che ha creato”. Salvini, da parte sua, ha tirato dritto. “Come promesso! Cominciati oggi – ha scritto su facebook – i trasferimenti dal Cara di Mineo (Catania), con l’obiettivo di chiuderlo entro l’anno, come già avvenuto per Cona (Venezia), Bagnoli (Padova) e Castelnuovo di Porto (Roma). Non solo sottraiamo questi mega-centri a delinquenti, criminalità, mafie italiane e straniere, ma risparmiamo soldi da destinare alle Forze dell’ordine. Volere è potere!”.

Nel frattempo, la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’indagine avviata sul naufragio del 18 gennaio scorso a 48 miglia dalle coste libiche in cui morirono 117 persone. Il fascicolo era stato aperto per omissione di atti di ufficio dopo la trasmissione dell’incartamento dalla procura di Agrigento per competenza territoriale.

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