Allarme in Europa sui missili. Mosca ha già nuove armi

Un lancio del missile russo Iskander-K.
Un lancio del missile russo Iskander-K. (Russian Defense Ministry Press Service via AP/File)

MOSCA. – “Si parla spesso di una nuova Guerra Fredda ma qui siamo di fronte a qualcosa di diverso e per certi versi molto più pericoloso”. Gli Usa hanno formalizzato la loro intenzione di sospendere il trattato INF ma ad essere in allarme non è solo Mosca, che pure già parla apertamente di “contromisure”. Se infatti i giochi pericolosi tra Russia e Stati Uniti “dovessero finire male” – spiega un’alta fonte diplomatica europea – le conseguenze “ricadranno” sul Vecchio continente, che dovrà dunque fare i conti con un altro fronte di crisi, come se non ce ne fossero già abbastanza.

“Nella Guerra Fredda – continua la fonte – c’erano due blocchi contrapposti e la situazione era più prevedibile: ora invece gli attori sono multipli e le sorgenti di attrito più insidiose”. Spiegato fuori dai denti, al giorno d’oggi non ci sono solo i missili ma anche le sfide poste dal cyberspazio, tra attacchi hacker e guerre di fake-news. Il rischio è che, smantellando i tiranti di contenimento elaborati nel XX secolo, ci si trovi del tutto nudi nel caso in cui la situazione si avvitasse nel prossimo futuro, per ragioni e con strumenti magari modernissimi.

Ma le bombe nucleari restano bombe nucleari. E come ha giustamente sottolineato il quotidiano Izvestia, le classi dirigenti del passato avevano ancora ben impresse nella memoria gli orrori delle guerre ‘calde’, mentre oggi il mondo è governato da politici privi di quel tragico ricordo.

“Il rischio di un incidente militare tra Russia e Nato – conclude la fonte – sta crescendo, data la prossimità dei due schieramenti, e dobbiamo assicurarci che esistano procedure per gestirne le eventuali conseguenze”. E non è dunque un caso che l’Europa stia gestendo la crisi del trattato INF proprio “attraverso le strutture della Nato”.

Ora resta da vedere quale sarà la mossa di Mosca nei prossimi sei mesi (tanto durerà la sospensione unilaterale degli Usa prima di dichiarare definitivamente morto il trattato). La posizione russa, già tratteggiata da Vladimir Putin, è quella di non farsi trascinare in una nuova corsa agli armamenti che spezzerebbe (economicamente) la schiena al Paese: la Russia non ha infatti le risorse per seguire gli americani lungo questa strada. “Abbiamo imparato la lezione”, ha commentato il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov.

Mosca, del resto, non è impreparata. Le ultimissime armi sviluppate su ordine del Cremlino servono proprio a questo: si va dalla testata a planata ipersonica Avangard al sistema missilistico (sempre ipersonico) Kinzhal, ai droni sottomarini nucleari Poseidon, in grado di scatenare tsunami radioattivi che distruggerebbero le città costiere nemiche. Un kit, stando alle analisi del Cremlino, in grado di rendere nulle le attuali mosse militari americane. “L’Europa – ha tuonato il presidente della commissione Esteri della Duma Leonid Slutki – è cieca nella sua solidarietà atlantica: l’ombra della guerra aleggia sul continente e si tratta di uno scenario terribile”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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