Eurispes: sale la fiducia nelle istituzioni. Mattarella “superstar”

ROMA. – Un rinnovato senso di appartenenza e apertura di credito nei confronti delle istituzioni, ma allo stesso tempo un certo scetticismo rispetto ai traguardi che il governo intende raggiungere. Il cambiamento registrato dall’Eurispes nel suo Rapporto Italia 2019 è il ritorno di fiamma degli italiani nei confronti dello Stato. Mentre si allontana l’Europa.

La costruzione mostra più di qualche crepa: è esigua la maggioranza degli euroconvinti, 6 su 10 ritengono che l’Italia debba rimanere nell’Ue, il 14% crede ancora nell’Italexit e per poco più della metà, il 53%, l’euro è una certezza, mentre quasi uno su quattro non sa che rispondere.

La chiave di lettura di quest’anno fornita dall’istituto di ricerca è quella di un’Italia sempre più distante a livello ideale e sociale dal concetto di qualità. Si parla di ‘qualipatia’ (un crasi che vuole indicare una propensione alla superficialità e all’improvvisazione) e di incapacità di decidere, tanto che come immagine si è scelta il Paese dei ‘Ni’.

“Vediamo una difficoltà a stare al passo col futuro e ad affermarsi nel contesto internazionale. Un Paese che non riesce a fare scelte chiare”, dice il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, “una patologia che segna la maggioranza di governo e l’opposizione”.

Intanto, dicono le rilevazioni, ci aggrappiamo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: oltre la metà degli intervistati gli esprime fiducia. In particolare, è raddoppiato il consenso da parte degli elettori M5S (dal 30,1% al 59,4%). Alto anche quello nei confronti della magistratura. Al top le forze dell’ordine, merito della lotta al terrorismo, della prevenzione di attentati e della gestione delle proteste di piazza, con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che in quest’ordine con una differenza di pochi decimali, hanno l’apprezzamento di 7 italiani su 10.

Prosegue la luna di miele col governo, che – dice l’Eurispes – raccoglie un livello di consenso molto ampio se confrontato con quelli precedenti: il 36,7% del campione esprime molta o abbastanza fiducia; gli sfiduciati sono il 51% mentre nel 2013 e 2014 erano circa 8 su 10.

L’esecutivo è promosso sui migranti, mentre il reddito di cittadinanza convince meno. Il 69% è favorevole al rimpatrio di tutti gli immigrati irregolari e, parallelamente, il 68,9% è d’accordo sulla necessità di contenere l’immigrazione.

Tra le proposte bandiera in ambito economico, prevalgono quelle a trazione leghista: il 63,4% è d’accordo sulla riforma della legge Fornero e il 44,6% concorda sul reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda la situazione economica, nonostante i dati collochino l’Italia in recessione tecnica, il 41,8% del campione parla di stabilità nell’ultimo anno, con una percentuale superiore a quella del 2018 di quasi 3 punti (38,9%) e di quasi 20 punti rispetto al 2017 (22,2%). Tuttavia ben il 45,1% degli italiani afferma di essere costretto ad utilizzare i risparmi per arrivare alla fine del mese (era il 40,7% nel 2018).

Nel Paese che invecchia, c’è poi un boom di coloro che segnalano un aumento di spese per assistenza e badanti. Sui temi etici, è stato sondato l’orientamento sull’eutanasia, sulla quale si dicono favorevoli tre italiani su 4; secondo il 75% però vi si dovrebbe ricorrere solo in caso di coma irreversibile; il 60% è contrario al suicidio assistito. E’ ancora modesta, tre su 10, la percentuale di chi si dichiara favorevole alle adozioni per le coppie omosessuali.

Non mancano nel rapporto, che da 30 anni registra l’evoluzione degli stili di vita, immagini più leggere. Per quanto riguarda le nostre abitudini alimentari, il 7,3% del campione ha scelto una dieta vegana o vegetariana. Siamo un Paese amico degli animali, un terzo degli italiani che ne hanno in casa li considerano dei veri e propri figli.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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