Slittano mozioni alla Camera, nuova bagarre sulla Tav

Presentazione dello scavo del versante Francese a Saint Martin La Porte del tunnel Ferroviario Lyon-Turin
Presentazione dello scavo del versante Francese a Saint Martin La Porte del tunnel Ferroviario Lyon-Turin, Torino. Era il 21 Luglio 2016 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

TORINO. – Slitta a febbraio l’esame alla Camera delle mozioni sulla Tav. Nel giorno in cui il ministro Danilo Toninelli stoppa l’audizione in Commissione Trasporti del professor Marco Ponti, presidente della commissione che sta analizzando i costi e i benefici della Torino-Lione, la maggioranza giallo-verde – ancora divisa – sceglie di prendere tempo sulla realizzazione dell’opera.

“La maggioranza si nasconde”, protesta il capogruppo Pd Graziano Delrio, mentre Forza Italia parla di una “scelta figlia del terrore arrogante pentastellato” e il capogruppo di FdI Carlo Fidanza addirittura di “farsa”.

“Mi sono impegnato a nome del Governo a condividere l’analisi del gruppo di lavoro di cui fa parte il professor Ponti con i nostri interlocutori internazionali direttamente interessati, prima della sua pubblicazione”, spiega il ministro per le Infrastrutture, smentendo così le indiscrezioni della stampa francese sull’invio del dossier alla collega Elisabeth Borne entro venerdì.

Il “passaggio” con il governo transalpino, e con l’Europa, dice Toninelli, dovrebbe avvenire “entro la prima metà di febbraio”. Immediata la reazione del Pd: “Dal governo e in particolare dal ministro dei Trasporti Toninelli – protesta Raffaella Paita, capogruppo dem in commissione Trasporti – arriva l’ennesimo schiaffo nei confronti del Parlamento”.

Sempre il Pd attacca anche la scelta della capigruppo di calendarizzare l’esame nell’Aula della Camera delle mozioni sulla Tav alla seconda settimana di febbraio, in coda al decreto legge Carige e alla proposta di legge costituzionale in materia di referendum.

“Toninelli umilia ancora una volta il Parlamento italiano”, rincara la dose Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera, mentre la vicepresidente della Commissione Trasporti, Nadia Bergamini (Fi), accusa Toninelli di “censurare il Parlamento”.

“Come ho avuto modo di riferire, la ridiscussione del progetto dell’asse ferroviario Torino-Lione deve avvenire nel rispetto degli accordi col governo francese e la Commissione europea”, insiste Toninelli, ribadendo “la piena volontà di condividere col Parlamento tutto il lavoro che contribuirà alle scelte del governo sulla questione”.

Venerdì, lo stesso giorno in cui è prevista la visita della ministra francese Borne ai lavori di Saint-Martin-La-Porte, al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, è atteso il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Una “passerella elettorale”, per il Pd: “Se viene per indossare un’altra divisa di circostanza – attacca Davide Gariglio, deputato dem in Commissione Trasporti alla Camera – rimanga pure al ministero. I lavoratori, il mondo economico e imprenditoriale e gli enti locali seri sono stanchi di questo giochetto quotidiano che contrappone Lega e M5S sulla Tav – conclude – dove ad una dichiarazione di apertura ne segue subito una di chiusura”.

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