I gilet gialli corrono alle Europee, pronta la lista

Gruppo di gilet gialli in protesta per le strade di Parigi.
Gruppo di gilet gialli in protesta per le strade di Parigi. EPA/CAROLINE BLUMBERG

PARIGI. – E’ ufficiale: una delle costole dei gilet gialli che da ormai oltre due mesi protestano in Francia contro le politiche del presidente Emmanuel Macron ha ufficialmente costituito una lista per le elezioni europee di maggio 2019. La capolista sarà Ingrid Levavasseur, infermiera trentunenne che sin dall’inizio è stata uno dei volti più moderati e combattivi del movimento.

“Il movimento sociale di cittadini nato nel nostro Paese il 17 novembre 2018 fa trasparire la necessità di trasformare la collera in un progetto politico umano, capace di fornire risposte ai francesi, che sostengono il movimento da mesi”, si legge nel comunicato diffuso dalla nuova entità che punta dritto al Parlamento di Strasburgo.

Secondo informazioni rivelate su Twitter dal giornalista Charles Sapin, saranno un’ottantina i candidati in casacca gialla, di cui dieci già scelti e selezionati. Citato da Sapin, il direttore designato della campagna elettorale di quella che viene definita una nuova ‘lista unitaria e popolare’, Hayc Shahinyan, ha dichiarato: “Volevamo che questa lista fosse composta da gente che sin dall’inizio ha partecipato alla mobilitazione sulle rotatorie e non dai tecnocrati”.

E ancora: “Nulla di meglio che le europee ci consentirà di promuovere le nostre rivendicazioni. Questa lista non è opposta al movimento sociale, è complementare”. Intervistato successivamente da Bfm-Tv, Shahinyan ha detto di voler “costruire una lista che unisca i cittadini e mostri che siamo indipendenti, non partigiani dal primo giorno”. Quanto al programma, è in fase di “creazione”.

L’infermiera dell’Eure divenuta capolista dei gilet gialli, che alle scorse elezioni presidenziali votò per il presidente Emmanuel Macron è tra le figure più moderate del movimento, lontana dalle posizioni dei falchi Eric Drouet e Maxime Nicolle. Rispondendo all’ANSA nelle scorse settimane, Levavasseur si era mostrata positiva rispetto alla mano tesa dal vicepremier e capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio, contrariamente ad altri ex portavoce come Drouet o Jacline Mouraud.

In particolare, Levavasseur si era detta “fiera di constatare che il nostro movimento si spinga ben oltre i nostri confini” e “contenta che una persona come Di Maio ci tenda la mano. Sono pronta ad afferrarla, per spingerci ancora più forte e più lontano”. “Oggi più che mai – aveva continuato – abbiamo bisogno di strutturarci e il messaggio del M5S è qualcosa di molto potente”. Poco minuti dopo però, fu lei stessa a ricontattare l’agenzia italiana per accertarsi che nel M5S non serpeggiassero posizioni omofobe o razziste, a cui si dice profondamente contraria.

(di Paolo Levi/ANSA)