Di Maio: “No Tav se analisi negativa”. Piemonte avanti

Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in una foto tratta da Facebook.
Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in una foto tratta da Facebook.

TORINO. – Dire che, se l’analisi fosse negativa, solo un pazzo andrebbe avanti con la Torino-Lione non significa essere contro le grandi opere. Il vicepremier Luigi Di Maio precisa così la posizione del Movimento 5 Stelle sulla Tav, dopo l’affondo di Alessandro Di Battista che la definisce una “stronzata da 20 miliardi”. Parole, quelle del ‘pasdaran’ pentastellato, che aprono le ostilità con l’alleato della Lega, a cui il governatore Sergio Chiamparino tira la giacca perché “smetta di tenere il sacco ai 5S per paura di perdere poltrone” e si assuma “la responsabilità di decidere”.

Nel giorno in cui l’Osservatorio sulla Torino-Lione torna a riunirsi a Torino, restano dunque alti i toni del confronto sulla nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità. “Nemmeno 5 millimetri di tratta ferroviaria sono mai stati posati per un’opera che è ‘strategica’ da 30 anni”, sostiene Di Battista – accusato dai sostenitori dell’opera di diffondere “fake news” -, che ospite di Fabio Fazio tira in ballo niente meno che ‘ndrangheta e mazzette.

“Qualora non si debba fare quest’opera, qualcuno sarà costretto a mettersi le mani in tasca e restituire la tangente a chi l’ha pagata”, dice il grillino, scatenando la reazione delle ‘madamin’. E non solo. Le promotrici del comitato Sì, Torino va avanti, organizzatrici delle manifestazioni del 10 novembre e del 12 gennaio, lo accusano di “insinuazioni gravissime”: “ci riteniamo offese insieme a tutti coloro che sostengono il completamento dell’opera. Abbiamo smontato le affermazioni false sulla Tav, portando il tema all’attenzione del Governo che deve prendere una decisione e l’ultima arma è la diffamazione”.

Critico anche Mino Giachino, promotore della petizione che su change.org ha raccolto oltre 110 mila firme a favore della Tav, e il governatore Chiamparino, che bolla le parole di Di Battista come “pura propaganda e disinformazione”. E annuncia l’intenzione di istituire un Osservatorio regionale se il governo dovesse affossare l’organismo.

“Abbiamo la necessità di infrastrutture per la crescita”, sottolinea l’europarlamentare di Forza Italia Alberto Cirio, che il centrodestra potrebbe candidare alla presidenza del Piemonte, mentre l’azzurro Diego Sozzani accusa Chiamparino di ricordarsi delle grandi opere “dopo 5 anni di nulla”.

“Mi fa impazzire che oggi non si voglia più fare niente e che questa Nazione voglia essere condannata a non avere opere infrastrutturali perché i soldi servono per essere spesi per comprare consenso elettorale, come si sta facendo col reddito di cittadinanza”, attacca la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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