Caso schedatura scienziati, per la ministro Grillo solo informazioni

La ministro della Salute Giulia Grillo indossando una maglietta con la scritta "La salute non si tocca"
La ministro della Salute Giulia Grillo indossando una maglietta con la scritta "La salute non si tocca"

ROMA. – “Nessun dossieraggio” ma solo una richiesta di “informazioni” che si è tradotta in “qualche nota di rilievo pubblica di cui non ero a conoscenza”. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, getta acqua sul fuoco e chiarisce il senso del documento, pubblicato da Repubblica, che proverebbe la sua intenzione di ‘schedare’ i componenti uscenti del Consiglio superiore di sanità (Css) sulla base del loro orientamento politico.

Un chiarimento che non soddisfa però molti scienziati e l’opposizione, con il Pd che parla di “emergenza democratica” e chiede che il ministro riferisca in aula e si dimetta. Richiesta subito respinta al mittente dalla Grillo che bolla come ”fesserie” le richieste dell’opposizione che dovrebbe invece occuparsi di ”cose un tantino piu’ importanti”.

L’elenco informativo, che Grillo ha pubblicato integralmente su Fb, contiene dunque delle “informazioni”: “Non è stato sollecitato da me – spiega il ministro – prima di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari dopo aver sciolto la commissione”. Perché l’ho fatto?, rileva, “perché a seguito dello scioglimento del Css da più parti si chiedeva di agire separando la politica dalla scienza”.

Ed ancora: “Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione”. Insomma, ribadisce Grillo, “ho agito e agirò sempre per i cittadini in trasparenza, per valorizzare il merito nelle nomine e non le appartenenze politiche”, ciò anche considerando che “rinnovare le commissioni aprendo le porte al nuovo è un’operazione che il Paese probabilmente non ha mai visto e questo dà chiaramente fastidio a qualcuno”.

Ma le parole del ministro non convincono il Pd, che ne chiede le dimissioni perché “è inquietante – afferma Alessia Rotta – che una ministra della Repubblica compia scelte per il Paese e per la sanità pubblica sulla base di supposti orientamenti politici e non di qualità professionali”, mentre il candidato alla segretaria Maurizio Martina parla di “inaudite schedature M5S sugli scienziati”.

Anche FI contesta Grillo, sottolineando – con i senatori Gasparri e Giro – che “la smentita del ministro aggrava anziché alleggerire la sua già compromessa posizione, e per questo chiediamo alla Procura della Repubblica di Roma di acquisire gli atti e di aprire un’inchiesta di abuso di potere e d’ufficio”. Critiche anche da Leu e Fdi, secondo cui “come i comunisti e i nazisti, il M5S è contro la scienza”. E l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiede che “venga fatta chiarezza”.

Dal fronte scientifico, l’ex presidente del Css Roberta Siliquini parla di condotta “scandalosa” rilevando come “non si è mai visto in un Paese civile che degli scienziati vengano scelti per i loro compiti sulla base dei loro orientamenti politici e di parentele”. Anche per il presidente della Federazione degli ordini dei medici Filippo Anelli, membro di diritto del Css, se il documento “risultasse una schedatura, allora si tratterebbe di una condotta poco opportuna, sconveniente e di una caduta di stile rispetto al ruolo della scienza”.

M5S si schiera invece a fianco del ministro: ”Dalle opposizioni accuse indecenti”. Intanto è giunta l’attesa nomina da parte del ministero del nuovo commissario dell’Istituto superiore di sanità, dopo le dimissioni di Walter Ricciardi dalla presidenza: è il professor Silvio Brusaferro. Il nuovo presidente, ha annunciato il ministro, sarà invece scelto “sulla base dei curriculum ricevuti”.

(di Manuela Correra/ANSA)