CARACAS – Trentaquattro anni fa, moriva a Caracas Brigido Iriarte, uno dei migliori sportivi venezuelani del XX secolo. Il suo nome é vincolato sopratutto all’atletica, nel salto con l’asta si é aggiudicato la medaglia d’oro nei Juegos Bolivarianos che si sono svolti nella capitale venezuelana nel 1951.
Iriarte nasce a Naiguatà, nello stato Vargas, il 10 giugno del 1921. Quando aveva 13 anni la sua famiglia si trasferisce a Caracas. Nella capitale venezuelana inizia a praticare baseball, poi a 17 anni fa il servizio militare e compie il suo periodo sotto le armi nella città di San Cristóbal, nello stato Táchira. In quel periodo si dedica all’atletica e diventa anche allenatore della selezione dello stato Táchira. Iriarte partecipa alle prove di lancio del peso, disco, giavellotto, corse e con il salto con l’asta raggiunge i 2,40 metri. A 20 anni ritorna a Caracas dedicando la sua vita allo sport.
Nel 1943, stabilì un primato nazionale di salto con l’asta con i suoi 6,80 metri. Ma la passione per lo sport in generale era cosí grande che durante due decenni giocò anche a baseball nelle categorie: dilettanti, B e C in diverse squadre del Venezuela.
Nell’atletica rappresentò la terra di Bolívar nei Giochi Olimpici di Helsinky, nei Giochi Centroamericani e dei Caraibi che si sono disputati in Messico, nei Giochi Sudamericani in Brasile e nei Giochi Panamericani di Chicago diventando uno dei riferimenti dello sport nazionale.
Nel 1983, nel rione El Paraiso a Caracas, con motivo della IX edizione dei Giochi Panamericani fu inaugurato lo stadio Nazionale Brigido Iriarte. Tutto questo per rendere omaggio a uno degli sportivi più famosi del paese. Pochi mesi dopo l’inaugurazione dello stadio Iriarte moriva a Caracas.
Il recinto sportivo capitolino è composta da un campo di calcio, una pista d’atletica, la palestra di pugilato Colorao Palacios: inoltre è possibile praticare anche scherma ed altri sport.
Suo figlio Ramón, anche lui ex atleta e calciatore (ha giocato con il Deportivo Galicia, Deportivo Italia e Vinotinto), confessa: “Il giorno dell’inaugurazione dello stadio papá voleva e doveva entrare, ma gli fu negato l’accesso da parte di uno steward che gli disse: ‘manco tu fossi il padrone dello stadio. Brigido Iriarte é già morto’. Poi fortunatamente la situazione fu risolta e papá entrò alla ceremonia d’inaugurazione”.
(di Fioraravante De Simone)