E’ italiano il più antico dei grandi dinosauri predatori

Ricostruzione del dinosauro ritrovato in Lombardia.
Ritrovato in Lombardia. Una 'macchina da guerra' da una tonnellata

MILANO. – Uno spietato killer pesante una tonnellata, con denti aguzzi come pugnali e mani artigliate forti come l’acciaio: è italiano il più antico dinosauro carnivoro di grandi dimensioni scoperto al mondo. Si chiama Saltriovenator zanellai ed è un giovane ceratosauro vissuto 200 milioni di anni fa tra le spiagge tropicali e le foreste lussureggianti che ricoprivano l’attuale Lombardia occidentale. Cacciatore d’agguato, sempre pronto a cogliere di sorpresa le sue vittime, è anche il primo dinosauro giurassico italiano e il primo lombardo.

Il suo identikit da record è stato svelato a Palazzo Reale dai paleontologi Cristiano dal Sasso, Simone Maganuco e Andrea Cau. Saltriovenator zanellai rappresenta una specie del tutto nuova, che retrodata di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi dinosauri predatori. La sua carta d’identità, pubblicato in un articolo di ben 78 pagine sulla rivista PeerJ, rivela un esemplare ad andatura bipede di 24 anni che, nonostante la giovane età, aveva raggiunto dimensioni impressionanti per il Giurassico inferiore: lungo 7 metri e mezzo e pesante una tonnellata, aveva un cranio di 80 centimetri armato di denti aguzzi e arti anteriori con quattro dita, di cui tre possenti e artigliate. La loro anatomia suggerisce che le ali degli uccelli derivino dalla fusione delle prime tre dita dei dinosauri teropodi.

“Sebbene frammentario, lo scheletro di Saltriovenator mostra un mosaico di caratteri anatomici ancestrali e derivati, che si trovano rispettivamente nei dinosauri con mani a quattro dita, come i dilofosauri e i ceratosauri, e nei teropodi tetanuri che hanno mani con tre dita, come gli allosauri”, afferma il paleontologo Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano, che per riuscire a identificare le ossa più frammentarie è andato fino in California e a Washington per ritrovarne la posizione precisa su scheletri più completi.

“Non tutti i frammenti combaciano, ma molti sono adiacenti e ci permettono di ricostruire la forma di intere ossa. Per completare il puzzle – racconta l’esperto – abbiamo usato anche una stampante 3D: per esempio, parte della scapola sinistra è stata trasformata in scapola destra grazie ad una ‘stampa a specchio’, ottenendo un osso più completo”.

I resti di Saltriovenator rappresentano le prime ossa di dinosauro su cui sono state trovati morsi e rosicchiature di pesci e invertebrati marini, segno che la carcassa dell’animale andò alla deriva per poi depositarsi sul fondo del mare per mesi o addirittura anni prima di essere sepolta dai sedimenti e fossilizzare. Il ritrovamento, come suggerisce il nome scientifico della specie, è stato fatto nel 1996 da Angelo Zanella, del Gruppo Brianteo Ricerche Geologiche, in una cava di Saltrio (Varese) nota per aver fornito blocchi di pietra per edificare il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele e il Palazzo Reale di Milano, nonché parte della Mole Antonelliana e la Cappella Colleoni di Bergamo.

(di Elisa Buson/ANSA)