Ciclismo, Nibali: “Nel 2019 farò Giro d’Italia e il Tour”

Nibali in una foto d'archivio.
Nibali in una foto d'archivio.

ROMA. – Con le incantevoli isole Pakleni sullo sfondo, fra baie da sogno e l’immensità del mare, Vincenzo Nibali scruta l’orizzonte e pensa al futuro. Le idee sono chiare, come del resto le ambizioni di un corridore che, per forza di cose, si sente in credito con la Dea bendata. L’anno che verrà è un vortice di sentimenti che si affacciano sulla costa di Spalato e spalancano le porte alle strategie dello ‘Squalo’, che sbotta: “L’anno prossimo farò il Giro d’Italia e il Tour de France, ma il mio primo obiettivo è la corsa rosa”.

Il capitano ha parlato e adesso il training camp del team Bahrain-Merida può cominciare. Nel giorno della discesa in campo della McLaren, che non si limiterà a una semplice sponsorizzazione del team voluto dal principe Nasser Bin Hamad Al Khalifa, Nibali parla in inglese, malgrado questa lingua non gli abbia portato fortuna negli ultimi tempi: o meglio, non nelle corse a tappe, dal momento che il suo Tour de France è stato interrotto dalla nota caduta e alla Vuelta ha avuto pochi margini di riscatto.

E ora? “Succede che, dopo la caduta al Tour, sono rientrato abbastanza in fretta, ho dovuto stringere i tempi e faticare tanto – le parole di Nibali -. Niente è stato semplice. La Vuelta à stata durissima, la forma è arrivata solo al Lombardia, dove sono riuscito a piazzarmi al secondo posto”.

Nibali, nei giorni scorsi, aveva parlato di un futuro nelle corse in linea, dove ha già dimostrato di essere al top, intanto sceglie di proseguire con le gare a tappe. Nel 2019 scadrà il contratto con la squadra del principe, ma l’avvento della McLaren potrebbe indurlo a restare in rossonero. La casa di Woking (Inghilterra) vuole impegnarsi nel ciclismo e non solo a livello di sponsorizzazione, dal momento che il fratello maggiore del fondatore della Bahrain-Merida, Salman Bin Hamad Al Khalifa, ha invece il pallino dei motori, come conferma il fatto che la F1 sbarcò in Bahrain già nel 2004.

Nel giorno in cui il Team Sky annuncia di voler lasciare il mondo del ciclismo, disimpegnandosi dalla squadra che negli ultimi anni ha vinto tutto (“faremo tutto il possibile per contribuire ai successi, in colori diversi, con un nuovo partner, ma con gli stessi valori, attenzione e voglia di vincere”, le parole di Chris Froome), la McLaren ammette di essere rimasta impressionata, invece, da un altro mondo. “Arriviamo dai motori, dove tra l’auto più lenta e quella più veloce c’è una differenza di solo il 2% – spiega John Cooper, direttore commerciale McLaren -. Crediamo nelle prestazioni e nella capacità di spingersi oltre”.

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