Pizza da combattimento

Pizza da combattimento
Pizza da combattimento

L’aforismo secondo il quale “Un esercito marcia sul suo stomaco” è solitamente attribuito a Napoleone Bonaparte, come del resto anche molte altre cose che con ogni probabilità non disse mai. Comunque sia, esprime un’importante verità militare. Per combattere bene, i soldati devono mangiare bene.

Un problema è che le razioni da campo non solo devono essere nutrienti, ma anche minimamente buone da mangiare. Altrimenti le truppe le buttano via e vanno a trovare di meglio, mettendo a rischio sia la disciplina militare sia la propria salute.

Disegnare una gustosa pietanza da campo richiede qualcosa in più di un sapiente dosaggio di sale e pepe. Le specifiche americane per le razioni da combattimento richiedono che, oltre ad essere commestibili, debbano poter essere conservate – senza refrigerazione e pronte da mangiare – per almeno tre anni a una temperatura di 27° C. È bene inoltre che si possano, a necessità, lanciare da un velivolo senza paracadute.

Il “MRE (‘Meal, Ready-to-Eat’) Pepperoni Pizza with Cheese and Sauce” raffigurato qui sopra entra ora in servizio presso le forze armate Usa dopo sei anni di sviluppo al Combat Feeding Directorate dell’US Army. “La pizza è stata il sacro graal delle razioni”, dicono i ricercatori, “Difficilissima, ma le truppe la chiedono da anni”.

Secondo il Vice-direttore del CFD, Jeremy Whitsitt, “Chi la prova dice che somiglia alla pizza della sera prima lasciata in frigo. È un grande complimento se si considera che la crosta, la salsa di pomodoro, il salame (‘pepperoni’ con due ‘pp’ è salame piccante per gli americani) e il formaggio devono sopravvivere per tre anni nella stessa busta senza guastarsi, diventare stantii o ammuffire”.

La difficoltà maggiore è sorta con la mozzarella. Il trattamento per renderla resistente alle difficili condizioni di conservazione ha fatto sì che non si fonda più a nessuna temperatura. Volendo proprio riscaldare la pizza da campo, si consiglia di immergere la busta in acqua bollente per qualche minuto prima del consumo.

(di Jaime Hansen)

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