Bannon e Le Pen dietro la crisi del governo belga

Steve Bannon seduto ad un t
L'internazionale sovranista si è insinuata in Europa all'attacco contro i migranti

BRUXELLES, 10 DIC – E’ stata l’offensiva dell’embrione dell’internazionale sovranista guidata dalla coppia Steve Bannon e Marine Le Pen – e cara al leader leghista Matteo Salvini – a innescare il rimpasto di governo avvenuto durante il fine settimana in Belgio. Dove il partito nazionalista N-va, per non essere scavalcato dalla formazione di estrema destra Vlaams Belang sul tema dei migranti e del ‘no’ al Global compact, ha deciso di uscire dall’esecutivo guidato da Charles Michel. La cui sorte appare ora comunque in bilico poiché, nonostante il rimpasto già deciso ieri, resta un governo di minoranza e dovrà cercare alleanze caso per caso in Parlamento, a partire dalla legge di bilancio.

Secondo la maggior parte degli osservatori, gli interventi di Bannon e Le Pen, invitati a parlare sabato al Parlamento fiammingo dalla formazione di estrema destra Vlaams Belang, hanno dato la spallata finale ai fragili equilibri di governo. I due esponenti sovranisti hanno in particolare messo pressione sul partito nazionalista fiammingo N-va, accusandolo di non opporsi al Global compact sui migranti come invece hanno dimostrato di saper fare i loro ‘concorrenti’ dell’estrema destra Vlaams Belang.

Poche ore dopo i ministri della N-va hanno deciso di lasciare l’esecutivo belga, dove governavano da oltre quattro anni con i liberali e i cristianodemocratici. Una crisi che arriva due mesi dopo le elezioni amministrative – dove la N-va ha perso consensi nelle Fiandre a favore del Vlaams Belang – e a cinque mesi dall’election day belga di fine maggio, quando si terranno nello stesso giorno le regionali, le legislative e le europee.

“Il Patto Onu sulle migrazioni è morto ancora prima di essere firmato”, ha dichiarato l’ex stratega di Trump. Bannon, ora alla guida di ‘The Movement’ che vuol federare i partiti populisti e anti-Ue in vista delle prossime elezioni europee, ha quindi aggiunto che “ci danno dei razzisti qualunque siano i fatti, ma non spetta ai lavoratori dell’Ungheria, della Francia e degli Usa risolvere i problemi degli africani”.

La leader dell’ex Front National ha tirato a sua volta una bordata alla N-va, che al Parlamento europeo è tra i conservatori dell’Ecr e non, almeno per ora, nel gruppo Efd del Rn, del Pvv dell’olandese Geert Wilders, del fiammingo Vlaams Belang e della Lega di Matteo Salvini. “Sono obbligata ad ammettere – ha detto Le Pen – che gli atti della N-va sono molto diversi dalle loro parole” e “in ogni caso i loro risultati sono abbastanza penosi in materia di ristabilimento della sicurezza e lotta all’immigrazione”.

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