Italiani più indebitati, pesano sanità e bollette

Una mano con una matita indica sullo schermo l'andamento grafico.
Una mano con una matita indica sullo schermo l'andamento grafico dei costi del gas e l'elettricitá.

MILANO. – Le famiglie italiane sono sempre più indebitate per effetto degli stipendi ingessati e dell’andamento dell’economia in generale, come la crisi lavorativa e l’aumento del costo della vita. A pesare sulle richieste di prestito ci sono le spese sanitarie, il pagamento delle bollette ma anche motivazioni legate alle spese legati per le separazioni o investimenti sbagliati.

L’indagine, condotta da Kruk, la multinazionale polacca che opera nella gestione del credito, su dati raccolti da Ipsos, ha riguardato un campione di 800 persone, di età compresa tra i 18 ed i 74 anni, su tutto il territorio nazionale. Tra gli intervistati c’è chi considera i debiti come un problema sociale ed ritiene che ammettere di avere un prestito rappresenta un turbamento o addirittura una vergogna.

L’84% degli intervistati ha spiegato che per gli acquisti a rate ricorre ai finanziamenti presso banche (76%), società finanziarie (41%) o intermediari che offrono pagamenti rateali all’interno dei punti vendita. L’indebitamente delle famiglie riguarda principalmente la prima casa (45%), ma anche i beni durevoli (40%), tra cui auto ed elettrodomestici, o spese sanitarie (8%). C’è poi chi accede ad un prestito per sostenere le spese fisse come le bollette di luce, gas e altre utenze (11%) e chi chiede denaro per estinguere debiti precedenti (15%).

Gli intervistati hanno spiegato anche di far ricorso ai prestiti in caso di imprevisti come le spese legali per i costi di separazione tra coniugi. Sul fronte del risparmio e degli investimenti le famiglie si confermano delle efficienti formiche con poca propensione al rischio e con una elevata preferenza a conservare il denaro contante tra le mura domestiche.

Il 70% degli intervistati possiede risparmi di buona entità a causa dell’incertezza per il futuro Il 54%, infatti, risparmia per essere in grado di fronteggiare situazioni difficili, ma c’è anche chi ha l’obiettivo di proteggere la propria vecchiaia (37%) o assicurare il futuro ai figli (32%), piuttosto che per pagare le spese sanitarie (24%).

Tra le famiglie il 37% tiene i propri risparmi in conti correnti o conti deposito; il 29% pensa che sia più sicuro avere il denaro contante tra le mura domestiche. Scelgono i fondi di investimento il 25%, polizze assicurative (24%), immobili (19%), obbligazioni (15%), pensioni integrative o programmi di risparmio a lungo termine (14%). Più sottile la soglia di chi investe direttamente in Borsa (10%).

(di Massimo Lapenda/ANSA)