Alitalia: verso proroga del prestito, sei mesi per soluzione

La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.
La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.

ROMA . – Altri sei mesi per concretizzare la soluzione per Alitalia. Il Governo ha deciso di prorogare fino al 30 giugno 2019 il termine per rimborsare i 900 milioni più interessi del prestito ponte. Concedendo di fatto più tempo al progetto capeggiato dalle Ferrovie dello Stato per creare una newco con altri partner e rilanciare la compagnia.

E in attesa di conoscere chi andrà a completare la terna dei commissari dopo l’uscita di Luigi Gubitosi, rientra la protesta dei sindacati, che dopo la convocazione da parte del Mise per il 12 dicembre hanno sospeso la mobilitazione che erano pronti ad annunciare per il giorno precedente.

La proroga per il prestito (la terza dall’avvio dell’amministrazione straordinaria nel maggio 2017), contenuta nel dl semplificazioni e attesa al vaglio del prossimo consiglio dei ministri (domani, salvo sorprese), sposta l’attuale termine del 15 dicembre al 30 giugno 2019.

Uno slittamento su cui pesava l’incognita della Ue, che da 8 mesi ha aperto un’indagine per verificare se si tratti di aiuto di Stato, ma che era diventato una via obbligata visti i tempi ormai stretti. In campo, infatti, al momento c’è solo Fs, che ha iniziato la due diligence da appena due settimane e sta gestendo in prima persona le negoziazioni con i potenziali partner.

La soluzione che potrebbe prendere forma è il coinvolgimento di Delta per il lungo raggio e di EasyJet per il breve e medio raggio, ma non sembra ancora del tutto tramontata l’ipotesi di un coinvolgimento anche di Lufthansa. Nella newco potrebbe entrare anche il Ministero dell’economia, attraverso la conversione in equity di una parte del prestito (si parla di 300 milioni) e si lavora anche ad una partnership con altre partecipate pubbliche (per Cdp il Governo pensa ad un ruolo di finanziatore per il rinnovo della flotta).

In questo progetto di rilancio chiedono da tempo di essere coinvolti i sindacati, che nei giorni scorsi sono arrivati a minacciare la mobilitazione in mancanza di una convocazione del tavolo permanente promesso dal ministro dello sviluppo Di Maio il 12 ottobre. Convocazione che è arrivata per il 12 dicembre, appena in tempo per scongiurare il presidio dei lavoratori Alitalia che Filt Cigl, Uiltrasporti e Ugl trasporti stavano organizzando per l’11.

“Ci auguriamo che il pieno coinvolgimento della rappresentanza sindacale dei lavoratori sia vero e non effimero, diversamente, la prossima volta non faremo sconti sulla mobilitazione”, avvertono pero’ le tre sigle, che chiederanno a Di Maio garanzie sui vari nodi da sciogliere, dal prestito al piano di Fs. Chiede di avere maggiori certezze anche la Fit Cisl e i piloti dell’Anp considerano l’incontro “determinante” per il futuro della compagnia.

E’ data ormai per imminente intanto la nomina del terzo commissario che prenderà il posto di Gubitosi (che aveva anche il ruolo di coordinatore), affiancando Stefano Paleari ed Enrico Laghi. Come possibile scelta esterna circolano i nomi degli ex a.d. di Meridiana Roberto Scaramella (dimessosi ad inizio novembre dall’Enav) e Gianni Rossi, dell’ex presidente di Sea Giuseppe Bonomi e dell’ex Telecom Riccard o Ruggiero. Se si dovesse preferire un interno, invece, si fa il nome del direttore del personale Luciano Sale.

(di Enrica Piovan/ANSA)