Champions: Roma agli ottavi tra i fischi, vince il Real

Gareth Bale contrastato inutilmente da Bryan Cristante durante la partita di Champions Roma - Real Madrid.
Gareth Bale contrastato inutilmente da Bryan Cristante durante la partita di Champions Roma-Real Madrid. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – La Roma non si rialza. Dopo la sberla in campionato a Udine, arriva anche la sconfitta casalinga, 0-2, contro il Real Madrid convalescente di questo scorcio di stagione, travolto sabato scorso nella Liga dai baschi dell’Eibar. La squadra di Eusebio Di Francesco, al primo Ko interno in casa dopo che per sette volte consecutive all’Olimpico (scorsa stagione compresa) aveva vinto le sfide di Champions, regge per un tempo, poi torna quella molle di troppe volte in questa stagione.

Senza un gioco, con poca grinta e con un attacco nel quale Schick, schierato al posto dell’indisponibile Dzeko, continua a deludere, risultando inconsistente. Meno male per la squadra giallorossa, e per il pubblico dell’Olimpico (emozionatosi più per l’omaggio a Totti nella Hall of Fame che per la partita), che prima dell’inizio era arrivata la notizia più bella della serata, e precisamente dallo stadio Luzhniki di Mosca dove il Viktoria Plzen vincendo in casa del Cska aveva consegnato a Roma e Real la qualificazione in anticipo.

Al match tra due delle semifinaliste della scorsa edizione era quindi rimasto un pizzico di pathos in prospettiva primo posto nel girone. Ma solo fino al primo gol, di Bale su ‘omaggio’ di Fazio. E dopo il raddoppio di Lucas Vazquez, al 14′ st, via alle contestazioni della curva sud con cori contro i giocatori, il presidente James Pallotta e il d.g. Mauro Baldissoni. Ma a rischiare più di tutti adesso è Di Francesco, la cui panchina diventerebbe davvero rovente in caso di nuova sconfitta interna domenica prossima contro l’Inter.

In casa madridista sorpresa per l’inaspettata decisione del tecnico Santiago Solari di spedire Isco in tribuna: con lui non era mai stato titolare, ma da qui a non portarlo nemmeno in panchina ce ne corre. Problema fisico dell’ultima ora o lite con l’allenatore, nella Casa Blanca è (quasi) sempre tempo di polemiche. Per il resto è il Real vincitore dell’ultima Champions ma senza Cristiano Ronaldo, mica uno qualunque, e senza neppure l’infortunato Casemiro, il cui contributo a centrocampo è difficilmente sostituibile.

Di Francesco invece non cambia modulo, continua con il 4-2-3-1 e deve lasciare fuori Dzeko. Conferma quindi Schick, rilanciando il giovane Zaniolo (che esordì in giallorosso proprio al Bernabeu) nel ruolo di trequartista al posto dell’infortunato Lorenzo Pellegrini. Florenzi gioca esterno basso sulla fascia destra dietro ad Under. Dopo 22 minuti la squadra di casa perde El Shaarawy, costretto a uscire dopo aver subìto un fallo da Modric.

Proprio il regista croato aveva impegnato al 20′ Olsen, mentre la fiammata della Roma si verificava al 33′, con Varane che rischiava l’autorete per salvare su Cristante dopo il corner di Under, e nemmeno un minuto dopo con Carvajal che ‘murava’ una conclusione di Fazio e Courtois ch respingeva la successiva ribattuta di Schick, palla a Kolarov e tiro a lato. Ma l’occasione più ghiotta la Roma la ‘divorava’ al 46′, quando su cross di Zaniolo Cengiz Under calciava alle stelle col sinistro e davanti alla porta spalancata. Il boato di delusione del pubblico scuoteva l’Olimpico.

Nemmeno il tempo di tornare in campo per la ripresa, e a 1’03” dall’inizio il Real passava con Bale, lesto ad approfittare di un rinvio sballato di Olsen (che poco dopo si riscattava con un’uscita sullo stesso Bale lanciato a rete) e del successivo involontario assist di testa da parte di Fazio. Dopo il gol ci voleva poco a capire che la Roma era ‘rimasta’ negli spogliatoi: al 24′ raddoppio dei campioni d’Europa in carica con Lucas Vazquez che sfruttava al meglio, col piatto destro, l’assist di testa di Benzema sul cross di Bale. 0-2 e match virtualmente concluso stante l’assenza di mordente da parte della squadra di casa penalizzata dalle assenze e da uno stato di forma non certo ottimale.

Unica reazione della Roma un tiro di Kolarov da fuori area a un quarto d’ora dal termine. Per il resto nulla, solo il paradosso di una Roma che va agli ottavi di Champions sonoramente contestata dal suo pubblico.

(di Alessandro Castellani/ANSA)

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