Collegio esamina progetti per ponte Genova, è sfida Calatrava e Piano

Il moncone est di Ponte Morandi fotografato in occasione della riapertura di corso Perrone, che passa vicino ai monconi del Morandi, Genova.
Il moncone est di Ponte Morandi fotografato in occasione della riapertura di corso Perrone, che passa vicino ai monconi del Morandi, Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

GENOVA. – E’ sfida tra archistar per la ricostruzione di ponte Morandi a Genova. Ci sono anche i progetti di Renzo Piano e Santiago Calatrava tra quelli esaminati dal collegio di esperti chiamato dal Commissario per la ricostruzione. Il lavoro è stato febbrile nel palazzo del Matitone dove si trovano gli uffici pubblici del Comune, si è interrotto brevemente solo per un falso allarme incendio.

Per il resto il pool composto da sette persone (docenti universitari, ingegneri, architetti, professionisti e un dirigente comunale), tutti indipendenti rispetto alle aziende che concorrono alla partita, e che prestano la loro opera a titolo gratuito, ha proseguito nell’analisi delle carte pervenute lunedì per la manifestazione d’interesse.

“Più di dieci, meno di venti” ha detto il sindaco-commissario Marco Bucci quantificando il numero di piani arrivati. “Io non li ho ancora visti – ha dichiarato – e non li vedrò fino a quando il collegio presenterà una relazione dettagliata, sulla cui base sceglieremo”.

I tempi sono serrati. “La settimana del 3 dicembre servirà per la negoziazione – continua Bucci – ovviamente si comincia con un progetto ma non è detto che vada a buon fine, magari si passa a un altro, la negoziazione serve a questo”. Con un obbiettivo: “il 15 dicembre voglio vedere le gru sui monconi” conferma il sindaco.

Si profila peraltro una sfida tra archistar, anche se non direttamente. Perché se il progetto della cordata Salini Impregilo Fincantieri si ispira all’idea del viadotto firmata dal genovese Renzo Piano, dal gruppo Cimolai sarebbero arrivate conferme ufficiose di un coinvolgimento dello spagnolo Santiago Calatrava. E non è un caso che il plastico presentato dal gruppo Cimolai sia arrivato a Genova trasportato da un furgone proveniente da Zurigo, dove Calatrava ha uno dei suoi studi.

Tra i progetti per la ricostruzione del ponte di Genova anche quello elaborato dal Codacons e che prevede l’utilizzo delle parti del viadotto rimaste in piedi dopo il 14 agosto. L’associazione a tutela dei consumatori vorrebbe recuperare i monconi est e ovest ricostruendo unicamente i 200 metri collassati. “Un nuovo ponte dedicato alle vittime della tragedia – spiegano dal Codacons – in grado di essere realizzato in tempi brevi, con risorse economiche inferiori per lo Stato e senza le difficoltà tecniche che presenta una demolizione totale”.

Sul fronte dell’inchiesta, è atteso per domani mattina l’interrogatorio dell’amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci. Il manager, indagato, sarà sentito al nono piano di palazzo di giustizia dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno. Il dirigente aveva chiesto di potere essere sentito in un luogo diverso, ma i magistrati non avevano accolto la richiesta per evitare “favoritismi”.

Sullo sfondo la spada di Damocle del ricorso firmato dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per illegittimità costituzionale del decreto Genova, convertito in legge, nella parte che toglie l’intesa tra le Regioni colpite dal terremoto del 2016, per tutti gli atti del commissario straordinario. L’assessore al Bilancio del Comune di Genova, avvocato, delegato ai rapporti con la struttura commissariale, è sereno: “Le possibilità che il ricorso possa avere effetti concreti sono praticamente nulle”.

Meno sicuro il governatore ligure Giovanni Toti: “E’ ovvio che, anche annullata la parte contestata, il governo riproporrebbe la legge stralciandola però questo provocherebbe tanti lavori”. E quindi possibili ritardi.

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