Non solo spread, Piazza Affari più distante dall’Europa

Piazza Affari a Milano. (ANSA)

MILANO. – Si allarga la distanza tra Milano e le altre Piazze europee. Non è solo lo spread ad accendere più di un timore. Se il confronto tra Btp e Bund è impietoso – con oltre 150 punti d’incremento dall’inizio dell’anno – lo è anche l’andamento del listino milanese nel confronto con Francoforte, Londra e Parigi che pur, risentendo delle fibrillazioni geopolitiche, ne riescono ad attutire di più i colpi.

Le tensioni sulla manovra economica hanno impattato su un quadro già in peggioramento e il conto, numeri alla mano, è salatissimo con oltre 70 miliardi di capitalizzazione andati in fumo. Quasi quanto l’intera capitalizzazione del Ftse All Share Italia Banks che ne capitalizza 80 di miliardi e da gennaio ad oggi ha perso 27 punti percentuali. Più del Ftse Mib.

L’indice principale di Piazza Affari che ha chiuso la settimana a 18.714 punti (con un minimo il 20 novembre a 18.471), ha lasciato sul terreno – dai massimi di inizio maggio (24.544 punti) – quasi il 24%, in 11 mesi (il 2 gennaio quotava 21.845) la perdita è del 14,3%. Il listino viaggia sui minimi da quasi due anni ed è fortunatamente ancora lontano dai 15.103 punti del 27 giugno del 2016, quando sui mercati si scatenò la tempesta perfetta sulla scorta del referendum sulla Brexit.

La stessa Londra, con il governo della May che in queste settimane ha raggiunto un accordo sulla strategia d’uscita dall’Unione, conta su cali percentuali inferiori (-9,5% il confronto sull’inizio dell’anno, -11% rispetto a maggio). Francoforte è quella più vicina a Milano con un -13% rispetto agli inizi di gennaio ma un più contenuto -14% sui massimi registrati dal Dax a metà giugno. La Germania paga l’indebolimento del coalizione di governo dopo il risultato delle regionali in Baviera e i timori che l’esecutivo della Merkel possa ulteriormente perdere consenso. A Parigi il Cac 40 segna quasi un -7% sugli 11 mesi e un -12% sui massimi di fine maggio. La metà del calo accusato dal Ftse Mib.

Che per l’Italia non sia un buon momento lo ha testimoniato in settimana anche il flop del Btp Italia che ha certificato la fuga del retail e il peggior collocamento dal giugno 2012, quando si era al culmine del contagio dalla Grecia con lo spread alle stelle. Non è un buon segnale per i piani del governo che intende puntare sugli ex Bot people come ‘ancora’ per sostener la domanda di debito pubblico. In questo quadro non ha giovato il continuo braccio di ferro tra Roma e l’Europa sulla manovra. Tensione che non è destinata a raffreddarsi nel breve e che potrebbe, secondo diversi osservatori, alzare ulteriormente l’asticella del rischio sull’economia italiana.

(di Fabio Perego/ANSA)