Operaio travolto e ucciso da treno sulla Milano-Brescia

Operaio travolto e ucciso da treno sulla Milano-Brescia
Operaio travolto e ucciso da treno sulla Milano-Brescia

BRESCIA. – Una disattenzione, un errore fatale dietro alla morte sulla linea ferroviaria Milano Venezia. E’ stato travolto dal treno mentre lavorava sulla ferrovia, probabilmente scendendo sui binari dalla parte sbagliata, l’operaio di 35 anni deceduto questa mattina attorno alle cinque in territorio di Roncadelle, nel bresciano.

Nato a Potenza, dipendente di un’azienda di Caserta che ha l’appalto per i lavori di manutenzione della linea, l’operaio non si sarebbe accorto dell’arrivo del treno partito alle 4.39 da Brescia e diretto a Sesto San Giovanni. Tutto sotto gli occhi di alcuni colleghi che hanno lanciato l’allarme.

La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta con il sostituto procuratore Teodoro Catananti che indaga per omicidio colposo. Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. Sono state disposte perizie sul mezzo coinvolto così come saranno ascoltati i colleghi della vittima e testimoni della tragedia. Attesa anche per il nullaosta per la sepoltura del giovane.

L’incidente mortale ha paralizzato per tutta la mattina il traffico ferroviario con i treni a lunga percorrenza che sono stati deviati su percorsi secondari. “E’ la cronaca di una morte annunciata” è stato il commento del sindacato di base Usb.

“I governi si avvicendano, così come i consigli di amministrazione, ma il risultato è sempre lo stesso: qualcuno non torna a casa dal lavoro, nell’indifferenza generale” aggiunge in una nota Usb che parla di “incontrollate politiche di appalto di Rfi” e di un “quadro di allarme fatto di deregolamentazione strisciante delle procedure di lavorazione, con l’occhio manageriale puntato esclusivamente sulla consuntivazione dei contratti d’appalto con i privati, in uno scenario di super sfruttamento delle scarsissime maestranze all’opera nel settore”.

Il Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana ha espresso cordoglio per la morte dell’operaio 35enne. “Un’altra giovane vita stroncata che ci addolora profondamente e che ci spinge ad impegnarci ulteriormente perché queste tragedie non si ripetano più. Non si può e non si deve morire al lavoro” spiega Fontana.

(di Andrea Cittadini/ANSA)