Violenza sulle donne: tremila vittime, cinquantamila hanno chiesto aiuto

Scarpe con spillo rosse in una manifestazione contro la violenza sulle donne.
Scarpe con spillo rosse in una manifestazione contro la violenza sulle donne.

ROMA. – Sono 3100 le donne uccise dal 2000 a oggi, più di 3 a settimana. E da gennaio ad ottobre sono 70 quelle ammazzate per mano di chi diceva di ‘amarle’. E sono tante anche le donne che hanno cercato aiuto per uscire da situazioni di abuso: sono quasi 50 mila le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2017 e di queste oltre 29mila hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.

Secondo l’Istat il 26,9% delle donne che si rivolgono ai centri sono straniere e il 63,7% ha figli, minorenni in più del 70% dei casi. Di fronte a questi numeri allarmanti la marea femminista di ‘Non una di meno’ si prepara a scendere in piazza a Roma in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne per il terzo anno consecutivo.

“Da più di due anni siamo nelle piazze e nelle strade a ribadire che i femminicidi sono la punta di un iceberg fatto di oppressione – spiega il manifesto della manifestazione – la violenza maschile comincia nel privato delle case ma pervade ogni ambito della società e diventa sempre più strumento politico di dominio, producendo solitudine, disuguaglianze e sfruttamento”.

Di qui l’importanza dei centri antiviolenza: la maggior parte dei centri, l’85,8%, lavora in rete con altri enti della rete territoriale e quasi tutti, il 95,3%, aderiscono al numero verde nazionale 1522 contro la violenza e lo stalking. La possibilità di contattare il centro antiviolenza da parte delle donne è elevata, il 68,8% ha messo a disposizione una reperibilità H24, il 71,1% ha attivato un servizio di segreteria telefonica negli orari di chiusura e il 24,5% possiede un numero verde dedicato; 4.400 le operatrici che nel 2017 hanno lavorato presso i centri antiviolenza, di queste il 56,1% è stato impegnato esclusivamente in forma volontaria.

Il corteo quest’anno ha una matrice politica a difesa dei diritti delle donne, dei migranti e della comunità Lgbtq+ contro cui -spiegano le organizzatrici- “il governo Salvini-Di Maio si è fatto portatore di una vera e propria guerra, attraverso misure e proposte di legge che insistono su un modello patriarcale e autoritario che vorrebbe schiacciare e ridurre al silenzio la nostra libertà”.

(di Simona Tagliaventi/ANSA)

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