Bocciato il candidato russo alla guida dell’Interpol

La guida dell'Interpol va al sudcoreano Kim Jong-yang
La guida dell'Interpol va al sudcoreano Kim Jong-yang. EPA/INTERPOL HANDOUT

MOSCA.- La guida dell’Interpol va al sudcoreano Kim Jong-yang, già presidente a interim. Il candidato russo, il generale Alexander Prokopchuk, dunque non ce l’ha fatta e resterà al suo posto di vice presidente, in rappresentanza dell’Europa, accanto ai colleghi di Africa e America. Un risultato che il Cremlino ha commentato a denti stretti: “Il voto è legittimo – ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov – ma ci sono state chiaramente pressioni e interferenze senza precedenti”.

L’atmosfera si è resa in effetti incandescente nei giorni scorsi, quando Prokopchuk è stato descritto come il gran favorito, anche in virtù della rotazione fra continenti (l’ultimo presidente in carica, rimosso in circostanze sospette, era cinese). Un gruppo di senatori bipartisan Usa, membri della Helsinki Commission, che si occupa di diritti umani, ha scritto una lettera aperta al presidente Trump e all’assemblea generale dell’Interpol, chiedendo di opporsi all’elezione di Prokopchuk, poiché equivarrebbe “a mettere la volpe a guardia del pollaio”.

Parole durissime, contestate in modo altrettanto netto proprio da Peskov, che le ha definite “un’evidente ingerenza nel processo elettorale di un’organizzazione internazionale”. Ovvero un chiaro riferimento al ‘Russiagate’ e al presunto attivismo della Russia nelle elezioni altrui. Lo scontro è poi diventato manifesto quando, alla vigilia del voto a Dubai, è sceso in campo il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in persona, formalizzando l’opposizione degli Stati Uniti.

Anche la Gran Bretagna e altri Paesi occidentali, stando alle indiscrezioni, hanno fatto le loro pressioni e alla fine lo scrutinio ha certificato 101 preferenze per il candidato sudcoreano contro le 61 raccolte dal russo (su 194 Paesi membri). Prokopchuk, che è capo del National Central Bureau, “continuerà nel suo ruolo di vicepresidente e come prima il suo lavoro si concentrerà sul rafforzamento dell’Interpol nella comunità internazionale di polizia e sull’aumento dell’efficacia dell’organizzazione”, ha dichiarato il ministero dell’Interno russo.

Il magnate britannico William Browder, che insieme all’altro arcinemico di Putin Mikhail Khodorkovsky aveva organizzato una conferenza a Londra proprio per bloccare Prokopchuk, ha definito l’esito del voto “un’umiliazione” e ora ha lanciato una campagna per sospendere la Russia dall’Interpol.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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