Commissione Ue conferma dubbi su crescita e debito

Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. Ue
I Commissari dell'Economia dell'Unione Europea Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici.

BRUXELLES. – Quelli della manovra italiana per il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis sono “numeri che parlano da soli”: il deficit strutturale 2019 peggiora di 1% invece di migliorare dello 0,6%, le misure avranno un impatto negativo sul Pil invece di rafforzarne il potenziale, il debito inchiodato al 131% per i prossimi due anni lascia il Paese vulnerabile agli shock e diretto verso l’instabilità.

Per questo Bruxelles ha bocciato anche la manovra rivista il 13 novembre, e smontato tutti i fattori rilevanti portati dall’Italia per giustificare una deviazione dagli impegni di riduzione del debito. “I nostri dubbi sulle stime di crescita, deficit e debito rimangono. Da dove viene questa crescita più alta? Chi pagherà il conto della spesa extra? Continuiamo a pensare che la manovra contenga rischi per l’economia italiana, le sue aziende, i suoi risparmiatori e i suoi contribuenti”, ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

L’opinione Ue sul Dpb aggiornato è una fotocopia della precedente: si rileva il “particolarmente grave non rispetto delle raccomandazioni” di luglio, approvate anche dai leader Ue. Si ribadisce che alcune misure facciano fare “retromarcia” a quelle adottate in passato in linea con le richieste Ue, come la riforma delle pensioni che verrà cambiata con l’abolizione della Fornero.

Inoltre, si giudica “ambizioso” il massiccio piano di privatizzazioni che il Governo ha inserito nella manovra rivista per abbattere il debito, e quell’1% indicato da Roma viene dimezzato per rendere la stima più “prudente” e plausibile per la Ue.

La Commissione spiega anche che la deviazione “senza precedenti” dal percorso di aggiustamento dei conti, poi, ci sarebbe anche se venisse applicato il ‘margine di discrezionalità’ che riduce le richieste per il 2018, e se venisse scomputato dal deficit l’impatto di ‘eventi eccezionali’ come il programma straordinario di manutenzione delle strade seguito al crollo del ponte Morandi e quello per limitare i rischi idrogeologici seguito alle condizioni meteo avverse.

Preoccupa anche il persistere degli squilibri macroeconomici. Come ogni anno, per l’Italia sono sempre gli stessi: debito alto, ripresa debole, bassa produttività legata a debolezze strutturali, disoccupazione. Rischi anche per il riattivarsi del loop banche-debito sovrano a causa degli spread, e per le banche medio-piccole che hanno ancora grandi stock di crediti deteriorati.