Quindicenne rapito e torturato, indagati quattro studenti delle medie

Foto in penombra, tre ragazzi stanno malmenando un loro coetaneo steso a terra.
Baby gang in azione.

MILANO. – L’hanno aspettato davanti alla scuola media dove stava aspettando il fratellino, e quando si è rifiutato di ‘consegnare’ l’amico con cui la baby gang aveva pare un debito di qualche decina di euro per pochi grammi di marijuana, l’hanno trascinato a forza in un garage dove, tenuto sotto sequestro per tre ore, è stato torturato e picchiato fino a fargli perdere i sensi.

E’ stato un incubo quello vissuto la scorsa settimana da un 15enne di Varese preso di mira da quattro studenti di scuola media un po’ più giovani di lui che ora sono indagati dalla Procura dei Minorenni di Milano per sequestro di persona, lesioni aggravate ed altri reati.

La vicenda, sulla quale sta indagando la Squadra Mobile della cittadina coordinata dal pm Sabrina Ditaranto e il procuratore Ciro Cascone, è avvenuta la settimana scorsa dopo la denuncia della madre del ragazzino preso di mira per non aver dato informazioni sul vero bersaglio della banda, e cioè l’amico.

Banda che avrebbe messo in atto un piano da ‘Arancia Meccanica’ e sul quale inquirenti e investigatori avrebbero già trovato i riscontri, anche dopo aver analizzato un video delle violenze postato da uno degli aggressori su Instagram e le immagini minatorie inviate alla stessa vittima dai suoi presunti aguzzini tramite i social. Sul caso, vicino a una svolta, c’è il più stretto riserbo.

Da quanto è stato possibile ricostruire, il 15enne, circa una settimana fa, sarebbe stato avvicinato dai quattro che l’avrebbero costretto a seguirli fino a un box in un rione periferico della città. Dopo essere stato rinchiuso, è cominciato il terrore: sarebbe stato legato a una sedia con un filo elettrico e, oltre ad essere stato preso a secchiate di acqua e sapone, sarebbe stato picchiato con una spranga di metallo sui piedi.

I quattro, oltre a intimargli di non proferire parola su quanto stava accadendo, lo avrebbero poi minacciato con una mazza chiodata, con un coltello puntato alla gola e addirittura gli avrebbero detto che gli avrebbero sguinzagliato contro due pitbull di un loro parente. Minacce che sarebbero proseguite anche dopo che il ragazzo, che nel garage ha perso anche conoscenza, è tornato a casa per poi essere ricoverato in ospedale.

“Fatica a parlare ed è ancora sotto choc. Ha preso tante botte, la prognosi per le ecchimosi è di quindici giorni e per il suo stato psicologico non abbiamo ancora previsioni”, ha raccontato il suo legale, Augusto Basilico. “I suoi aggressori – ha proseguito – sono più piccoli, frequentano la terza media e li vedeva fuori dalla scuola quando andava a prendere il suo fratellino che frequenta lo stesso istituto”.

L’avvocato ha spiegato che il movente pare sia legato a un debito di droga dell’amico del ragazzino che lui assiste. “Si tratterebbe di poco denaro, trenta o quaranta euro”, ha aggiunto Basilico sottolineando che “una ferocia del genere per questo motivo è davvero incredibile”. Ora le indagini sono arrivate a tracciare un quadro ben preciso che potrebbe portare a scrivere un altro capitolo della vicenda.

(di Francesca Brunati e Valentina Rigano/ANSA)