Trentadue femminicidi nel 2018, in calo “reati spia”

La facciata di Palazzo Senatorio in Campidoglio illuminata di rosso e con la scritta ''Stop violence against women' in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne
La facciata di Palazzo Senatorio in Campidoglio illuminata di rosso e con la scritta ''Stop violence against women' in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. ANSA/ MICHELA SUGLIA

ROMA. – Sono 32 i femminicidi registrati in Italia nei primi nove mesi del 2018, mentre in calo risultano i cosiddetti reati-spia: maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali. E, parallelamente, crescono denunce ed arresti. I dati sono stati forniti dalla polizia in vista della Giornata internazionale contro la violenza alle donne in programma domenica prossima.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia un intervento “il prima possibile” in Consiglio dei ministri per l’introduzione di un codice rosso “perché sui fascicoli dei magistrati le denunce di stalking e di violenza contro le donne non finiscano all’ultimo posto”. Una misura promessa già lo scorso 25 ottobre dal guardasigilli Alfonso Bonafede e dal ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. E Salvini precisa così in seguito che la legge è “condivisa anche con i ministri Bongiorno e Bonafede”.

Nei primi nove mesi del 2018 il numero delle donne uccise è calato solo di 3 unità (da 97 a 94 casi), ma – puntualizza la polizia – solo in 32 casi si può propriamente parlare di femminicidio, nel senso di uccisioni di donne in ragione del proprio genere.

Passando ai reati-spia, i casi di stalking da gennaio a settembre sono stati 8.414, a fronte di 9.905 nello stesso periodo del 2017 (-15,05%); i soggetti ammoniti per stalking sono aumentati del 23% nel periodo esaminato (passando da 672 a 827). I maltrattamenti in famiglia sono stati 10.204, contro i 10.682 del 2017 (-4,47%); il numero di soggetti ammoniti per violenza domestica è cresciuto del 31,5% (da 409 a 538).

I casi di violenza sessuale sono stati 2.977, a fronte di 3.189 nello stesso periodo del 2017 (-6,65%); l’azione di contrasto svolta dalle forze di polizia ha portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di 3.217 presunti autori di reato nel periodo gennaio-agosto 2018, a fronte di 3.011 nello stesso periodo del 2017 (+6,84%). Le percosse, infine, sono state 8.718, a fronte di 9.823 nello stesso periodo del 2017 (-11,25%).

La Sicilia è la regione in cui le donne denunciano di più, seguita dalla Campania e dall’Emilia Romagna. In media il 27% degli autori dei reati è composto da stranieri. Dati che indicano una tendenza positiva, dunque, ma il capo della polizia Franco Gabrielli sottolinea: “Finché ci sarà una donna, una persona fragile che subisce violenza la nostra battaglia non sarà terminata. Ecco perché – aggiunge – rivolgo spesso una forte sensibilizzazione agli operatori del mondo della sicurezza, ai magistrati, come alle forze dell’ordine: dobbiamo essere molto attenti a non sottovalutare e far cadere le grida di aiuto da parte delle vittime”.

Da parte sua Salvini segnala che “il processo rapido, che intendiamo portare a casa con la riforma, servirà a non lasciare in giro gli aggressori. Questa è la vera tutela dopo anni di inutili chiacchiere”.

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