Pd: renziani puntano su ticket Minniti-Bellanova

Primo piano di Marco Minniti, in una sede del Pd.
Pd: candidatura Minniti in bilico.

ROMA. – “Nel momento in cui si apre il percorso congressuale, la mia risposta sarà nel giro di pochissime ore”, dice Marco Minniti. Quindi da domani ogni momento sarà buono per annunciare se correrà per la segreteria Pd. Perchè domani è il giorno dell’Assemblea nazionale, e oltre 8 mesi dopo le disastrose elezioni politiche il partito lancerà all’Hotel Ergife di Roma il congresso che dovrà dargli un nuovo leader.

L’ex ministro dell’Interno è spinto dai renziani per fare ticket con Teresa Bellanova, ex viceministro dello Sviluppo e senatrice. Obiettivo sfidare Nicola Zingaretti, appoggiato da Areadem di Dario Franceschini e Piero Fassino e sponsorizzato da Paolo Gentiloni. Ancora incerta la data delle primarie, che sarà decisa dalla commissione nominata domani dalla direzione che si riunirà dopo l’assemblea, nel pomeriggio.

Negli ultimi giorni sono aumentate le voci per accelerare l’iter: incombono le elezioni europee a maggio, ma prima le regionali in Abruzzo, Basilicata e Sardegna. Con l’incognita di una eventuale crisi di governo. La principale forza di opposizione, al 18% nei sondaggi, non può restare oltre acefala. Al momento i candidati sono cinque: Zingaretti, Francesco Boccia, Matteo Richetti, Cesare Damiano e Dario Corallo. Si attendono le decisioni, oltre che di Minniti, del segretario uscente Maurizio Martina, che ha detto di voler prima “portare il partito unito all’assemblea”. Potrebbe essere il candidato terzo tra i poli renziano-antirenziano di Minniti-Zingaretti.

Renzi presenta il libro dell’ex ministro, dice che “non gli mancano autonomia e indipendenza” e assicura:”non passerò i prossimi tre mesi a dire come sconfiggere Zingaretti, perché il mio obiettivo è sconfiggere Salvini, Di Maio e Toninelli”. Oggi i suoi Comitati civici hanno esordito nella Torino dei ‘Sì Tav’. Alcuni renziani pensano anche ad un piano b: una “giovane sindaca Pd” per il ticket con Minniti.

Domani l’assemblea inizierà con l’intervento di Frans Timmermans, olandese candidato del Partito socialista europeo (Pse) alla guida della Commissione Ue. Quindi la relazione di Martina e il dibattito. In linea di massima gennaio e febbraio saranno dedicati ai congressi di circolo e alle convenzioni provinciali che selezioneranno i tre candidati con più voti che si sfideranno alle primarie (e Damiano esorta i suoi ad accelerare con il tesseramento); i gazebo dovrebbero aprirsi il 3 o il 10 marzo (ma uno schieramento trasversale vorrebbe accelerare).

Se nessuno dei tre candidati raggiungesse il 50% si andrebbe in Assemblea nazionale per eleggere il segretario. Zingaretti confida che non sarà necessario arrivare all’assemblea nazionale. Alla stampa estera a Roma il governatore del Lazio ha detto di voler guidare il Pd alla testa di “un’alleanza per una grande campagna per le europee” contro i sovranisti. Senza più un segretario candidato premier, come da statuto finora. Una rottura con il passato, non l’unica.

Un sondaggio Demopolis lo dà 3 punti avanti a Minniti. Gli amministratori, dirigenti e militanti Pd under 35, riuniti nella sigla Centofiori, chiederanno domani di votare modifiche per una partecipazione più ampia e democratica.

(di Luca Laviola/ANSA)

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