Il Papa domenica pranza con tremila poveri, feste ovunque

Papa Francesco benedice la mensa di un gruppo di senzatetto a Roma.
Papa Francesco benedice la mensa di un gruppo di senzatetto a Roma.

CITTA’ DEL VATICANO. – Papa Francesco ha invitato a pranzo, domenica 18 novembre, 3mila poveri. Sarà questo momento conviviale uno dei ‘segni’ della seconda Giornata Mondiale dei Poveri, celebrazione che il pontefice istituì al termine del Giubileo della Misericordia, due anni fa. Dopo la messa in basilica, senzatetto, rifugiati, famiglie in difficoltà si trasferiranno nella vicina Aula Paolo VI che sarà trasformata per l’occasione in una grande sala da pranzo.

Questo momento di condivisione avverrà in contemporanea nelle mense di molte parrocchie e università e delle varie realtà assistenziali e associazioni di volontariato che hanno aderito all’iniziativa, come Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Legionari di Cristo, Circolo San Pietro, Collegio Leoniano, Convitto Lateranense, Università Europea di Roma, Regina Apostolorum, Istituto Villa Flaminia e le Acli di Roma.

In Vaticano anche i volontari dell’Unitalsi per aiutare malati e disabili, mentre l’Ordine di Malta ha intensificato in questi giorni, proprio per celebrare la Giornata Mondiale, la distribuzione di alimenti e farmaci. Ma l’evento sarà celebrato nelle chiese di tutto il mondo, da Bologna, dove l’arcivescovo Matteo Zuppi pranzerà con gli ‘ultimi’ della città, al Burkina Faso, dove verranno distribuiti pacchi alimentari. In tutte le diocesi del mondo c’è una speciale fermento: diverse le veglie di preghiera, sabato sera, che anticiperanno la celebrazione della giornata.

Tornando a Roma, sono diversi i ristoranti del centro che apriranno le porte ai più bisognosi, mentre altri pranzeranno nella basilica di sant’Eustachio, a due passi dai palazzi della politica. Intanto Papa Francesco ha ricevuto in udienza l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, l’organizzazione che da secoli aiuta i cristiani di Terra Santa. L’incontro è stato l’occasione per rilanciare la necessità del dialogo, all’insegna del “mutuo rispetto”, per dare pace a quella martoriata regione.

Ma Francesco è tornato a parlare anche dei cristiani perseguitati e della mancanza di libertà di fede anche nei Paesi che si presentano come democratici. “È di fronte al mondo intero, che troppe volte volge lo sguardo dall’altra parte, la drammatica situazione dei cristiani che vengono perseguitati e uccisi in numero sempre crescente. Oltre al loro martirio nel sangue, esiste anche – ha denunciato Papa Francesco – il loro ‘martirio bianco’, come ad esempio quello che si verifica nei Paesi democratici quando la libertà di religione viene limitata”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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