Giornalisti in piazza. Di Maio: “Altri hanno epurato”

Giornalisti in piazza.
Giornalisti in piazza. (ANSA)

ROMA. – Foto di bocche imbavagliate con sopra la scritta ‘Giù le mani dall’informazione’; tante riproduzioni dell’articolo 21 della Costituzione e della vignetta che riprende la frase di Luigi Di Maio, con la scritta ‘qui abita un infimo sciacallo’; tesserini dell’Ordine dei giornalisti tenuti in mano con orgoglio. Sono fra le immagini dei flash mob organizzati in tutti i capoluoghi italiani dalla Fnsi con l’adesione di decine di associazioni, di giornalisti e non, dall’Odg all’Anci, a Cgil, Cisl e Uil.

Una reazione agli attacchi alla stampa di Di Maio e di Alessandro Di Battista, che non fanno mancare anche oggi la loro reazione. “La stampa deve essere libera da tutto e da tutti”, afferma il primo, annunciando una legge per favorire gli editori puri. “La libertà di informazione – prosegue Di Maio – si garantisce prima di tutto migliorando le condizioni di lavoro dei giornalisti. Soprattutto i giornalisti sottopagati, al limite dello sfruttamento”.

Poi la replica all’opposizione: “Chi parla di dittatura oggi o di pericolo di dittatura come Berlusconi, mi fa un po’ ridere perché rappresenta quella classe politica che quando era al governo ha addirittura epurato giornalisti come Biagi, Luttazzi e Santoro”. “In epoca renziana – aggiunge – Gabanelli, Giannini, Giletti, Floris, Mercalli, Porro sono stati mandati via dalla Rai e noi li abbiamo difesi”.

“E’ partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico”, è il commento di Di Battista. Prova a gettare acqua sul fuoco il premier Giuseppe Conte. “Delle volte – sostiene – può capitare che, come voi attaccate violentemente, veniate attaccati violentemente con qualche affermazione lessicale che possiamo giudicare eccessiva”.

Nel Movimento si levano però anche voci critiche. “Coerenza vorrebbe che per dimostrare la loro verginità tutti i giornalisti eletti col 5 stelle si dimettessero”, afferma la senatrice ribelle Elena Fattori. Il riferimento è a Gianluigi Paragone, Emilio Carelli, Primo Di Nicola e lo stesso Di Maio, le cui affermazioni saranno esaminate dal Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Campania, al quale è iscritto come pubblicista.

Dopo le prese di posizione delle principali cariche istituzionali, interviene anche L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. “Ogni attacco agli organi di stampa – afferma – rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell’informazione e del diritto di cronaca e di critica”.

La Federazione della Stampa va avanti nella sua protesta, annunciando anche una nuova manifestazione, aperta ai cittadini. “Gli insulti e le minacce che ci vengono rivolte – dice Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi – sono il chiaro tentativo di cancellare la funzione del mediatore e le voci critiche”. Il sindacato ha avviato insieme alla Fieg una campagna congiunta in difesa della libertà di stampa con la richiesta di pubblicazione di una pagina sui quotidiani, nella quale è semplicemente riportato il testo dell’art.21 della Costituzione.

(di Michele Cassano/ANSA)