Droga: presa banda del Tufello a Roma, venti arresti

Una pattuglia della Polizia esegue controlli sul traffico di droga.
Una pattuglia della Polizia

ROMA. – Erano organizzati in modo militare per controllare la piazza di spaccio del Tufello, uno dei quartieri popolari della Capitale. Spavaldi al punto di lanciare frasi di sfida ai poliziotti, sarebbero stati in grado di reperire grossi quantitativi di droga garantendo uno spaccio H24 ‘protetto’ da vedette schierate nei punti cruciali per dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Ma l’organizzazione è stata smantellata all’alba con un maxi blitz dei poliziotti della Squadra Mobile e del commissariato Fidene-Serpentara coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

Venti i provvedimenti restrittivi eseguiti (19 gli arresti e un obbligo di firma) a cui si aggiungono altre due persone al momento ricercate. Al vertice dell’organizzazione, secondo gli investigatori, ci sarebbe Christian Primavera, 25enne appartenente all’omonima famiglia di San Basilio, altra piazza dispaccio della capitale, già al centro di altre indagini antidroga. Coinvolto anche un avvocato del Foro di Roma, ora ai domiciliari, che avrebbe fornito ai capi informazioni ad esempio sul luogo in cui era nascosta la droga non ritrovata in occasione dell’arresto di un suo assistito.

Per gli inquirenti si tratta di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco: una “consorteria criminale armata”. Lo spaccio avveniva prediligendo i cortili e le zone condominiali del Tufello. Il guadagno stimato ammonterebbe a circa 4mila euro al giorno. Per gli inquirenti la “spregiudicatezza” con cui affrontavano le forze dell’ordine anche durante le indagini dimostrava la loro convinzione di essere “personaggi intoccabili”.

“Questa la pagate… Al Tufello da oggi in poi potete entra’ solo con i carri armati…siete tutte guardie infami” sarebbero alcune frasi pronunciate da componenti dell’organizzazione agli agenti al termine di un processo per direttissima dopo un arresto avvenuto circa 3 anni fa. Mentre una decina di donne, tra cui mogli e compagne degli arrestati, si è radunata all’alba davanti alla Questura di Roma dopo il blitz. Alcune hanno inveito contro i poliziotti urlando “infami” e mandato baci al passaggio delle auto con a bordo gli arrestati.

Nel corso delle indagini sono stati arrestati diversi spacciatori, sequestrati in varie operazioni 15 chili di droga, prevalentemente cocaina, e armi. In particolare 5 pistole, di cui una con il colpo in canna, furono trovate sotto a un tombino.

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