Beto O’Rourke sfiora l’impresa in Texas e guarda al 2020

Beto O'Rourke
Beto O'Rourke

WASHINGTON. – Un perdente di successo da lanciare nella prossima campagna presidenziale per tornare a far vincere il partito democratico. Sembra il destino di Beto O’Rourke, 46 anni, il candidato progressista che nelle elezioni di Midterm ha sfiorato l’impresa di conquistare uno dei due seggi senatoriali del Texas dopo un lungo testa a testa col senatore uscente, ed ex candidato presidenziale, Ted Cruz.

Un duello perso per meno di 3 punti percentuali con uno dei pesi massimi del Grand Old party nel ‘red state’ più grande, dove i dem non vincono un seggio al Senato da 30 anni e una carica statale dal 1994, facendo registrare le strisce negative più lunghe. Texano con solidi radici irlandesi, giovane, sportivo, ex bassista di un gruppo punk, imprenditore internet, ex consigliere comunale ed ex deputato con posizioni liberal moderate, O’Rourke, per tutti ‘Beto’ (diminutivo ispanico del suo nome), è considerato ancora l’astro nascente dei democratici.

Qualcuno lo ha già ribattezzato l’Obama bianco, altri hanno rievocato il suo aspetto un po’ kennediano, apprezzandone l’oratoria brillante e un passato giovanile un po’ scapestrato. Sono in molti a proiettarlo già come candidato vicepresidente (eventualmente anche con Joe Biden) o addirittura presidente per la Casa Bianca nel 2020. L’elezione di ieri, dicono i suoi fan, “è solo l’inizio di un lungo viaggio”.

E lo stesso Beto si è detto “cambiato per sempre” dalla campagna, pur senza sbilanciarsi sul suo futuro. Una campagna dove ha battuto palmo a palmo tutte le 254 contee, anche quelle dimenticate dai dem, con una campagna energica, pure sui social. E una raccolta fondi record da 70 milioni di dollari che ha fatto impallidire il suo avversario, anche perché realizzata con piccole donazioni, rinunciando ai più condizionanti finanziamenti dei comitati elettorali (Pac). Dopo aver vinto le primarie dem con il 61,8%, Beto aveva conquistato in particolare i millennials, compresi i numerosi latinos, cui parla con uno spagnolo fluente.

Il gran risultato di O’Rourke, nonostante la sconfitta, si spiega anche con i cambiamenti demografici che stanno attraversando il Texas, che sta diventando progressivamente sempre meno bianco grazie al gran numero di cittadini di origini latinoamericane che vivono nella parte sud dello Stato. Ma a generare entusiasmo è stato anche il suo messaggio unificante e trasversale, capace di andare oltre la base dem.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)