Ombra Russiagate sul voto Usa, Senato indaga Bannon

Steve Bannon in primo piano. Russiagate
Steve Bannon.

WASHINGTON. – Nessuno per ora si azzarda ad agitare lo spettro della ‘sorpresa d’ottobre’, quella che in America potrebbe provocare un terremoto a pochi giorni dal voto di martedì 6 novembre. Ma l’ombra del Russiagate si allunga sulle elezioni di metà mandato, e la notizia che Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump, è indagato dal Senato fa tremare le mura della Casa Bianca.

Certezze non ce ne sono, ma secondo quanto riportano alcune fonti investigative l’ex ideologo del tycoon sarebbe nel mirino della Commissione intelligence su due fronti: i rapporti con George Papadopoulos e Robert Page, due ex consiglieri della campagna presidenziale di Trump accusati di essere in contatto con agenti russi, e il ruolo avuto nel caso Cambridge Analytica, la società accusata di aver illegalmente raccolto i dati personali di circa 80 milioni di utenti di Facebook sempre per conto della campagna di Trump.

I legali di Bannon negano che il loro assistito sia sotto indagine in Congresso, spiegando come la Commissione intelligence voglia solo ascoltarlo come testimone. Ma – stando alle indiscrezioni – i senatori sarebbero gia’ in trattative per fissare la data in cui Bannon dovrà comparire e sottoporsi a un fuoco di fila di domante “a tutto campo”, non più tardi della fine di novembre.

Nel frattempo l’ex stratega della Casa Bianca, che il tycoon fu costretto ad allontanare nel luglio del 2017, ha incontrato per ben due volte Robert Mueller, il procuratore speciale a cui è stato affidato il compito di coordinare le indagini sulle presunte interferenze di Mosca sulle presidenziali del 2016 e sull’eventuale coinvolgimento del tycoon e dei suoi uomini.

In particolare Mueller sarebbe interessato ai rapporti tra Bannon e Roger Stone, un supporter di Trump sospettato ne 2016 di avere avuto contatti con Wikileaks, che pubblico’ centinaia di email hackerate dal server del partito democratico e dall’account personale del responsabile della campagna della Clinton, John Podesta.

Bannon, ex direttore della rivista online ultraconservatrice Breitbart, è stato vicepresidente di Cambridge Analytica dal giugno del 2014 all’agosto del 2016, quando entrò nel gruppo di consiglieri della campagna di Trump. Da mesi si rincorrono le voci che ci sia stato lui dietro al piano per ‘rubare’ i dati a milioni di americani che navigano su Facebook, per utilizzare tali informazioni a favore del tycoon e contro la sua avversaria Hillary Clinton.

Per quel che riguarda i due ex consiglieri già coinvolti nel Russiagate, George Papadopoulos è stato condannato a 14 giorni di prigione dopo che si è dichiarato colpevole per aver mentito all’Fbi sulla tempistica e i contenuti dei suoi contatti con esponenti russi: compresi con quegli agenti di Mosca che gli promisero materiale compromettente su Hillary Clinton.

Nessun capo d’accusa invece è stato finora emesso contro Carter Page. Bannon ha di recente creato in Europa ‘The Movement’, il movimento che si prefigge lo scopo di riunire i leader populisti del Vecchio Continente in vista delle elezioni europee della primavera del 2019.