Attentato alla sede dell’Fsb russo, muore solo il kamikaze

Attentato alla sede dell'Fsb russo, ambulanza e agenti armati.
Attentato alla sede dell'Fsb russo

MOSCA. – Un botto, confusione, feriti. E un morto. Che poi è l’assalitore stesso, un ragazzo di soli 17 anni. Ad Arkhangelsk, capitale dell’omonima regione dell’artico russo, non è stata una mattinata come le altre. L’obiettivo dell’attentato, poi, un simbolo del potere stesso: la sede regionale dell’Fsb, i servizi di sicurezza interni eredi del Kgb guidati, per un certo periodo, dal presidente Putin in persona. Un gesto estremo, la missione suicida, motivata probabilmente da ragioni politiche: “l’Fsb – recita un messaggio del giovane kamikaze – tortura la gente”.

Il Comitato Investigativo russo ha aperto un’indagine per terrorismo ma non ha ancora rivelato le generalità dell’attentatore. Nessuna conferma ufficiale di quanto apparso sui media, secondo cui si tratterebbe di Mikhail Zhlobitskiy, studente presso l’istituto politecnico locale. Il ragazzo, poco prima dello scoppio, avrebbe infatti annunciato il suo imminente gesto con un messaggio al canale Telegram ‘Discorsi dei Ribelli’.

“Compagni! Adesso nel palazzo dell’Fsb di Archangelsk avrà luogo un attentato, per il quale io mi assumo la responsabilità, perché l’Fsb è ormai scatenato, fabbrica casi penali e tortura la gente”, recita il post (firmato col nome Valerian Panov) diffuso dalla testata Life. “Con ogni probabilità – continua il post – creperò a causa dell’esplosione poiché l’ordigno viene attivato da me con un bottone sull’involucro della bomba”.

Il messaggio sarebbe stato inviato alle 8:45 del mattino, ovvero sette minuti prima dello scoppio, avvenuto nell’androne del palazzo. “Vi auguro un radioso futuro di comunismo anarchico”, conclude l’autore. Il canale Telegram, nota la testata, ha cambiato nome in ‘Anarchismo Russo’ in seguito all’attentato, sfoggiando come avatar del canale lo stemma della ‘Rote Armee Fraktion’, ovvero le cosiddette Brigate Rosse tedesche, attive negli anni Settanta.

Fonti del Comitato Investigativo russo hanno poi confermato a Life di ritenere che Mikhail Zhlobitskiy e Valerian Panov siano la stessa persona. Tre agenti dell’Fsb sono stati ricoverati in ospedale a causa dell’esplosione ma non sarebbero in pericolo di vita. Gli inquirenti, dice la portavoce del Comitato Investigativo stanno ora controllando il background del ragazzo, la sua famiglia, le sue amicizie e “i possibili legami con organizzazioni estremistiche”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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